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THE NECKS  "Bleed"
   (2025 )

Il ventesimo album del trio di jazz minimalista e sperimentale australiano The Necks esplora lo stallo, la solitudine e l’ineffabile, tra il fascino della decadenza e il terrore del passare del tempo. Con un’unica composizione di quarantadue minuti, Bleed è un viaggio nel tempo e nello spazio che prova a costruire soluzioni e vie d’uscita per chi si sente in trappola.

Caratterizzato, come ci ha abituato, da una spontaneità e da una freschezza sublimi, il trio The Necks arriva al ventesimo lavoro in studio con una coerenza e una coesione interna straordinariamente rare. Mantenendosi fedeli a loro stessi e al tempo stesso cercando ogni volta percorsi originali e mai banali, The Necks vivono le loro creazioni con trasporto e con passione. La composizione di quarantadue minuti che contiene e che dà il nome al nuovo album Bleed è una summa della loro arte che suona, però, in ogni momento vivace e intrigante.

La pregevole sensibilità del trio emerge in tutta la sua schietta dimensione nelle incurvature sperimentali e spiazzanti del tremebondo minimalismo che pervade la composizione, ipnotica e misteriosa, dall’inizio alla fine, tra note pianistiche che sembrano gocce di pioggia e strutture ritmiche lanuginose e nebbiose, particolarmente attraenti e magnetiche. È un viaggio riflessivo, tenebroso e glaciale.

La difficoltà di esprimere attraverso il linguaggio – ma non attraverso le cadenze spezzate e sillabiche della loro musica – sensazioni come l’abbandono, la solitudine e l’inesorabile e polveroso scorrere del tempo non ferma il trio The Necks: grazie alla loro capacità di tessere una tela di sfumature e di sonorità graziose e multiformi i tre riescono a dar vita a opere intense e potenti come questa, trasportati dal loro talento e dalla loro capacità di intendersi e di mettersi in gioco. (Samuele Conficoni)