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WANU  "Magma"
   (2025 )

Chi se lo ricorda com'è stato, vivere nel pancione della mamma? Penso nessuno, però quella sensazione di vivere in uno spazio caldo e sicuro, che ti protegga da tutto e ti tenga anche sospeso, sconfiggendo la gravità, si può rivivere anche una volta nati. Si può provare immergendosi in una vasca di deprivazione sensoriale. Oppure si può ascoltare “Magma”.

Uscito per No Sun Records, “Magma” è il nuovo album di Wanu, nome del progetto solista del bassista svizzero Sébastien Pittet, che concilia musica e visual art. L'album è il frutto di una performance live del 23 e 24 settembre 2023. Se ne possono vedere tre minuti e mezzo su YouTube.

Pittet suona il suo basso a cinque corde, mentre Sébastien Guenot disegna con varie tecniche, e le sue creazioni vengono proiettate durante la performance musicale. L'ingegnere del suono Mathias Durant partecipa attivamente alla creazione artistica, manovrando i volumi di basso ed effetti elettronici, sì perché accanto al basso Pittet usa anche molti oggetti, per creare un'atmosfera avvolgente, basata sull'improvvisazione pura.

I titoli delle tracce sembrano raccontare una storia da soli: “In Utero”, “Mystère”, “Apparition”, “Voie”, “Ciel”, “Océan” e “Origine”. Dall'utero all'oceano e all'origine, passando per il mistero, un'apparizione e il cielo. Tutte immagini evocative che, assieme al basso e il resto degli aggeggi sonori, contribuiscono a generare un clima di contemplazione che funziona anche ora, al solo ascolto, con certi suoni celestiali. Anche se dev'essere stato interessante assistere alla rappresentazione visiva durante la performance dal vivo.

L'apice si raggiunge con l'ultima traccia, “Origine”, dove l'atmosfera onirica di Pittet viene riempita dalla voce di Saadet Türköz. La cantante è nata nel 1961 in Turchia ma è di origini uigure – kazake. Gli uiguri sono quella minoranza perseguitata dai cinesi. A 20 anni Türköz si è stabilita in Svizzera, e ha studiato tantissimi stili diversi, dal blues all'improvvisazione jazz alle musiche delle proprie radici, sviluppando uno stile personale.

La sua improvvisazione vocale in “Origine” parte da note prolungate e interpretate con intensità, ma dopo un po' l'intensità prende il sopravvento, e la voce viene modulata in maniera molto più caotica, fino a diventare un particolare urlo che non è un vero e proprio grido disperato, è qualcosa di più astratto e trascendente.

“Magma” è un viaggio affascinante che ci porta nei meandri delle riflessioni esistenziali, senza pronunciare alcuna parola, solo con il suono. (Gilberto Ongaro)