HAND ON HEART "Space"
(2024 )
Lo conosciamo tutti il famoso detto che, spesso, scoppia la “crisi del settimo anno” in un rapporto, ma ciò non vale per la band toscana degli Hand on Heart in quanto, a sette anni dalla loro costituzione, pubblicano (finalmente!) l’album d’esordio “Space”.
L’esclamazione tra parentesi è dovuta dal fatto che un collettivo cosi bravo e coeso, non poteva far aspettare, ulteriormente, il pubblico per potergli donare 8 rocciose canzoni ben delineate che attecchiscono, con pertinenza, nelle lande del traditional hard-rock, con tendenze AOR.
Non è che quest’opera gli sia stata portata dalla cicogna, ma è frutto della notevole esperienza forgiata nella militanza in altri gruppi prima di dar vita agli Hand On Heart.
Tanto per inquadrare la valida progettatura dell’insieme, i 3 singoli scelti “Roses”, “I’m lazy” e “Angel”, erogano già tanti elementi più che rilevanti di grinta, passione e sudore, mentre “For you” e la titletrack dan gusto al pollice per azionare la fiammella degli accendini in aria.
Tornano presto strali dinamici con la gagliardia di “Agony”, prima che la tratta-ballad strumentale di “Love Theme for Deborah” e la delicata “When you fall in Love” preparino le orecchie verso il congedo fibrillante di “You’re the one”, per un totale complessivo di 35 minuti, nei quali il quartetto di Montecatini Terme ha saputo tenere in piedi un genere che cominciava (qui da noi…) a scricchiolare un po’, per via di certi combi improvvisati, con la presunzione di sentirsi onnipotenti.
Invece, la loro umiltà ha vinto sulla spocchia che, potenzialmente, poteva annidarsi nella loro mente ideativa. Nulla di tutto ciò: solo del buon “vecchio” e sano rock, suonato con l’entusiasmo che s’addice ad un bell’esordio. (Max Casali)