recensioni dischi
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NICOLA LORI  "Urban vision"
   (2024 )

Tra suggestioni e pregiata eleganza si muove “Urban vision”, il debutto sulla lunga distanza del musicista-compositore Nicola Lori, già militante nei Fjeri.

Parliamo di 10 brani finissimi che abbracciano un’oretta d’ascolto e che non lasciano pentimenti di perdita di tempo: piuttosto, s’avverte la sensazione che abbiamo a che fare con un progetto ricamato con cura eccellente, ricco di richiami stilistici che vanno dal pop-rock colto dei Prefab Sprout e Japan, all’alt-rock, al jazzy, al fusion.

Il tutto è inscatolato con raffinatezza sorprendente per essere un’opera prima d’alta classe, valorizzato ulteriormente da fior di ospiti come Andrea Chimenti, Colin Edwin, Daniele Iacono, Nicola Alesini e tanti altri.

Gusta parecchio l’alternanza di brani cantati e strumentali, nei quali s’assaporano prelibatezze sonore di rilievo e decisamente affascinanti come la titletrack, “Inside your thoughts”, “A night in Istanbul” e l’eloquente “Strana la vita”, poiché è proprio sul ponderare della condizione umana che si vive nelle metropoli che s’accentra l’intento riflessivo del Nostro.

Le delicatezze narrative solcano la nostra pelle, mentre gli scorci notturni degli spartiti scatenano una ridda di immaginazioni incantevoli, come in “It’s looking like april” o nella conclusiva “Shadows of my memories”, capace di riportare in auge il motore stilistico dei Pink Floyd.

La “visione urbana” offerta da Nicola Lori è una di quelle che vede lontano ed in profondità, scandagliata con mestiere e rapimenti immaginifici. (Max Casali)