recensioni dischi
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PETER LAWSON  "The witchfinder"
   (2024 )

Peter Lawson è un pianista originario di Manchester, classe 1950, e attivo musicalmente da diversi decenni, con interessi prevalentemente legati a progressive rock, punk e alla tradizione tedesca del kraut.

Al tramonto del 2024, Peter Lawson è tornato con “The Witchfinder”, un lavoro basato sulla vera storia di Matthew Hopkins, che si autoproclamava “Witch Finder” (“cercatore di streghe”) e che terrorizzava l’Inghilterra durante la guerra civile del XVII secolo dando, appunto, la caccia alle presunte streghe.

L’album è quasi interamente strumentale e intende raccontare le azioni di Hopkins con una strumentazione corposa che comprende, fra gli altri, anche il bodhrán, un tamburo a cornice di origine irlandese, e il mandolino. L’obiettivo dichiarato è quello di creare atmosfere che, in qualche modo, siano in grado di evocare la musica di quel periodo, ma Lawson non rinuncia all’impiego di strumenti più moderni.

Il risultato finale è un lavoro molto stratificato e denso di significati: idealmente collocato in zona progressive, “The Witchfinder” è un viaggio nel tempo fra contemporaneità e l’Inghilterra del XVII secolo. Tra i brani migliori, oltre a una titletrack molto rappresentativa, c’è “The Witch’s Pyre” con le sue evoluzioni, mentre "The Setting Sun" si distingue anche per l'interpretazione vocale.

Peter Lawson conferma tutta la sua qualità con un lavoro ispirato e complesso: materiale prezioso per tutti i fedelissimi del prog e delle atmosfere un po’ retrò. (Piergiuseppe Lippolis)