THE REDNECKS "All boom"
(2024 )
Lo premetto subito, la mia preferita è ''Ocean Space'', bella aperta e ben suonata, come del resto lo sono tutte le tracce di questo album.
''All Boom'', tutto scoppia? Un disco che non vuole lasciare spazio all’indifferenza, con i testi che spaziano dall’amore alla ribellione, passando per l’introspezione, la ricerca dell’io e addirittura il rapporto con il pubblico.
Ascoltate ''Lemon Eyes'', dove il frontman Francesco Quaglia racconta appunto il suo rapporto con il pubblico durante lo show e dell’energia che ne scaturisce. Un’esplosione sonora molto potente.
Gli altri componenti della band sono Davide Pagano (batteria e cori), Laurent Meursault (voce e cori), Mario Zocchi (basso) e Cesare Cruciani (chitarra solista e cori).
Che genere suonano i Rednecks? Direi un sound metà strada tra il rock e il metal, ma come da nota stampa, loro dicono di passare anche per il grunge e il punk. Effettivamente ci sono tracce punk, meno grunge, ma tant’è, l’importante è ascoltare ad alto volume. Questo disco lo permette, suoni belli decisi, definiti, e con un che di psichedelico che cattura, ed anche i testi lo sono, fatevi tradurre da Google la traccia 1 ''Rockerolla"…
Questo ''All Boom'' ha il merito di suonare bene ed avere testi fuori dal comune, la già citata ''Rockerolla'' ma anche la traccia 4 (''Ocean space''), la 5 (''T.S.L.'') e la 6 (''Corkscrew'') lasciano in testa pensieri e riflessioni che non ti aspetti.
E ancora strumentali lunghi che paiono i vecchi interludi di dischi del passato, che ti trasportano. Bello.
Tutto bello, quindi? Noooo. Ahahahahah... devo sempre rompere gli schemi. Ogni tanto il cantato si perde via (non ho ascoltato il disco con diffusori professionali, di solito uso le Genelec, questa volta ho usato le mie casse di casa), e il missaggio della voce in alcune tracce non è sempre all’altezza del valore del disco. Un’inezia, comunque, che non altera il giudizio del disco. Bello. (Marco Camozzi)