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BIG MOUNTAIN COUNTY  "Deep drives"
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C’è qualcosa di sottilmente lascivo e blandamente vizioso che si agita in profondità nei meandri di questo disco invitante e movimentato, attraente in un suo modo inusuale, rivestito di una curiosa, sibillina sensualità, dispensata in trame cangianti a passo motorik.

Le otto tracce incisive ed intriganti di “Deep Drives”, su etichetta Sister 9 Recordings, danno vita al terzo lavoro lungo dei Big Mountain County, quintetto romano nato nel 2012, oggi fotografato allo zenith di una maturità artistica ben evidente e consolidata.

Provvidamente contemporaneo per sonorità ed arrangiamenti, l’album è un goloso ibrido che impasta elettronica e post-punk, talvolta prediligendo un approccio spinto ed incattivito, altrove indulgendo invece ad una sporca dance 2.0 truccata e corrotta, deviata da un taglio vagamente morboso che il canto sfaccettato di Alessandro Montemagno ben sottolinea ed amplifica.

Ventisei minuti sì tesi, ma mascherati a tratti da morbidezze ingannevoli: mirabile il trittico iniziale, aperto dal battito incalzante di “Going Down” – incontro anacronistico tra Gang Of Four e Sleaford Mods (sic!) -, corroborato dall’incupita frenesia della successiva “Don’t Know Why”, chiuso infine dalle suggestioni techno di “Bright Black Hole”, sporcata da figure nervose di chitarre raramente portanti, spesso impiegate come contrappunto acido e graffiante di tessiture groovy (“No Time To Lose”, con riff tagliente e basso dub).

L’abbrivio richiama una curiosa mistura di P.I.L. e La Femme, ma è un’illusione che svanisce nello spazio di due brani, evaporando negli accenti pseudo-trip hop di “Follow me” (quasi gli ultimi Arctic Monkeys, con crooning suadente protetto da filtri ed altri trucchi di scena), nel saltellante incedere baggy à la Franz Ferdinand di “Electric Church”, nel simil-punk sintetico, stracciato e ricomposto, di “No Solution”, nell’elettropop decadente à la Depeche Mode della conclusiva “Last Call”, che racchiude in una EBM insistita e pressante tutta la primordiale istintività di un disco urgente, vorticoso, imprevedibile. (Manuel Maverna)