EUGENIO RENZETTI GROUP ZERO "K/024"
(2024 )
Dietro l'asettico titolo in codice ''K/024'' di questo lavoro si cela un progetto particolare non solo musicale. Ne è ideatore e produttore Eugenio Renzetti, trombonista e compositore romano con passione ulteriore per le letture e la scrittura.
In occasione del centenario della morte di Franz Kafka, Renzetti effettua una ricerca sui testi dell'importante scrittore ebreo boemo di lingua tedesca, ne estrapola alcuni operando un assemblaggio ed affida alla voce recitante di Federico Sanguineti la relativa declamazione. Non una voce di un attore o di un lettore, quindi, ma quella di un intellettuale e filologo, figlio del celebre poeta e scrittore Edoardo Sanguineti.
Sul fronte musicale Renzetti compone undici tracce originali e si esprime come leader (è la sua seconda volta in questo ruolo) di un gruppo di fidi ed esperti musicisti, con in evidenza come asse portante fiati, pianoforte e batteria.
Ci si potrebbe ora chiedere, con queste premesse attitudinali, come risulti il disco... se cioè lo stile, le espressioni parallele e le scelte narrative si sviluppino armonicamente dando luogo a quel dialogo fra musica e letteratura che è l'intendimento del nostro artista. La risposta è affermativa, in quanto si crea una sorta di canale comunicante fra le tematiche Kafkiane ed il mood musicale.
Kafka, da molti considerato uno dei principali esponenti dell'esistenzialismo, è pieno di conflitti interiori, contraddizioni. Segnano la sua opera due situazioni: il rapporto con il padre (anche Sanguineti nel disco recita una poesia dedicata al padre scomparso dieci anni prima) ed il rapporto difficile con la realtà e l'introspezione che ne deriva.
Tutto questo trova corrispondenza sul versante musicale, dove con una sapiente opera di arrangiamento e ricerca dei suoni (traccia 7 "Amerika" su tutte) si ottiene nei brani una atmosfera riconducibile al jazz con venature rock e di sperimentazione.
Senza nulla togliere agli altri strumentisti, è in evidenza in molti brani la sezione fiati, con il trombone di Renzetti mai invasivo, un pianoforte espressivo e toccante ed un sorprendente e dinamico drumming (a mio avviso) di Riccardo Gambatesa.
Fra i brani più rappresentativi cito il secondo in scaletta: "Esperimento 3", con le sue caotiche dissonanze, ed il terzo in scaletta: "La Metamorfosi", pervaso da una alchimia di suoni di fiati sostenuti da una ritmica molto puntuale. Molto suggestiva anche la decima traccia: "Lord, stay human" con i vocalizzi di Chiara Orlando.
Lavoro interessante e ben prodotto, ne consiglio l'ascolto. Voto 8. (Roberto Celi)