IL CONDOMINIO "Il tempo che trova"
(2024 )
Il Condominio è una indie rock band formata nel 2019 da musicisti che si erano già affermati sulla scena romana degli anni ‘90. Il contesto della pandemia ha ispirato il gruppo a realizzare il disco “Errore di diagnostica” nel 2020, seguito a breve da un EP live dal titolo “Mancanza di prove”, uscito nel 2021 in digitale e poi rimasterizzato quest’anno.
Il 7 novembre 2024 Il Condominio ci ha sorpresi con un terzo album, lavorato con tanta fatica, interamente autoprodotto e intitolato “Il tempo che trova”. Si tratta di nove brani in cui si abbinano degli elementi leggermente rock che ricordano alcuni gruppi italiani dell’ultimo trentennio (come i Subsonica), dei ritmi simili a quelli latino-americani e delle dissonanze e distorsioni di tipo “psichedelico”.
Sembra che gli sforzi creativi degli autori – soprattutto per quanto riguarda quella “attenzione maniacale alle ritmiche che si incastrassero perfettamente con il flow della voce” – abbiano dato frutti, anche se l’emissione vocale a volte pare che sia non molto accurata.
Come spiegato dai membri della band, “i testi esplorano in maniera spensierata e canzonatoria lo scorrere del tempo, la difficoltà dei rapporti interpersonali e allo stesso tempo la loro scanzonata possibilità”.
Infatti, alcune canzoni si riferiscono al tempo che passa inesorabilmente e non ritorna più (come accade nella title track o in “Punto di non ritorno”), mentre in altre i testi gravitano intorno ai rapporti di coppia passeggeri, disimpegnati e arrendevoli alla sorte, caratteristici dell’odierna società occidentale (come in “La testa gira”, “L’aritmetica dei sentimenti” e “Velluto porpora”).
In tutti i testi – sia in quelli che riguardano lo scorrere della vita, che in quelli che parlano delle relazioni interumane – si fanno sentire la poca speranza che la realtà possa essere cambiata e la poca volontà di cambiarla... quella rassegnazione che porta a rimanere prigionieri dello “stato delle cose” a cui si riferisce uno dei brani dell’album. La lotta per un mondo migliore viene in qualche modo sostituita dall’atteggiamento ironico e dalla voglia di evadere in un altro mondo, diverso da questo e piuttosto onirico, magari attraverso un “Naufragio infrasettimanale” in delle isole nascoste da “una nebbia di zucchero” dove dei mariachi suonano le trombe, oppure migrando sul “Pianeta 9”, che purtroppo – come viene detto nel testo della canzone – non esiste.
L’attenzione dell’ascoltatore si sofferma quasi istintivamente sugli ultimi due brani, “L’aritmetica dei sentimenti” e “ Velluto porpora”, secondo noi molto ben realizzati, che forse potrebbero far nascere un nuovo album per conto suo: magari un concept album che riguardi le difficoltà (e la “scanzonata possibilità”) dei rapporti sentimentali. È bello che, a differenza di tutte le altre canzoni presenti sul disco, queste due sembrino connesse l’una all’altra ed entrambe si sviluppano su un sottofondo sonoro comune: il romantico rumore di una pioggia estiva, che conclude “L’aritmetica dei sentimenti” e al contempo fa da introduzione a “Velluto porpora”.
“L’aritmetica dei sentimenti” è, in ordine cronologico, il primo brano dell’album, uscito come singolo nella primavera di quest’anno. Il testo pare un richiamo alla poesia ludica, poiché vengono cantate delle operazioni matematiche spesso sentite nell’ambiente delle scuole primarie, provando – come spiegato dagli autori – “a dire in modo disincantato cose che in realtà leggere non sono”. Si nota il gioco di parole tra il “sei” come numero naturale e il “sei” come seconda persona singolare del verbo “essere”.
Sotto l’aspetto musicale, “L’aritmetica dei sentimenti” fonde insieme sonorità varie: riff classici della tradizione rock, ritmi caraibici, brevi passaggi melodici in tonalità orientale eseguiti con gli archi e – come sorpresa di fine canzone – la voce meditativa della cantante Lara Martelli accompagnata da una sognante percussione tipo vibrafono, che ci fa immergere nell’atmosfera delle canzoni cantautorali francesi degli anni ‘60 dello scorso secolo.
Il suono di vibrafono ritorna anche in “Velluto porpora”, canzone che parla della “prevedibile” evoluzione di un rapporto di coppia: “Prevedibile andasse così,/ Auspicabile finisse così”. “Velluto porpora” affascina soprattutto per la sua versatilità stilistica: dall’atmosfera eterea e romantica con cui il brano inizia, si passa all’improvviso a un intermezzo rock eseguito con le chitarre elettriche, per poi continuare con la (falsa) leggerezza di uno stile “surf” che richiama alla memoria i leggendari Beach Boys.
Per coloro che, in seguito a tante delusioni, hanno perso la speranza nel miglioramento e cercano riparo nell’ironia e nell’evasione attraverso la fantasia, Il Condominio con il loro “Il tempo che trova” sembra proprio la scelta musicale adatta. Buon ascolto! (Magda Vasilescu)