SAUGHELLI "Fregi dell'anima"
(2024 )
Cosa spinge un artista a rielaborare oggi un suo album uscito 16 anni fa? Ripensamenti per aver tralasciato qualcosa? La voglia di modernizzarlo ai giorni nostri?
Può darsi che questi due elementi possano aver influito, in parte, a convincere Saughelli (Domenico Mazzella), ma la spinta principale deriva dal fatto che “Fregi dell’anima” aveva in qualche modo lasciato un’ampia scia di consensi tra addetti ai lavori e pubblico.
Evidentemente, il fatto non lo lasciava indifferente e quindi, ecco che ri-edita l’opera in formato “monstre” deluxe edition con 26 brani, dei quali alcuni in versione remix. Parliamo di un colto cantautore-musicista, docente di musica presso il Ministero della Pubblica Istruzione, che immette nell’album una varietà stilistica piacevole, tra pop, rock e sinfo-elettronica, ed annovera la collaborazione testuale dello stimato Davide Matrisciano e della rimasterizzazione del pregevole Max Carola (già al lavoro con Benvegnù, Edda Garbo ed molti altri).
Dalla stazione pop-indie di “Pop song” parte il locomotore dell’opera, che trasporta presto la titletrack verso le lande dei Vertigo, ma non tardano a rivelarsi anche episodi tipici cantautorali nelle interessanti “Aquile nascoste”, “Il peso di una foglia”, “Open memories” o “Tra il coraggio e la follia”.
Come detto in premessa, l’abbondanza d’ascolto è la specialità della casa, alternando i movimenti rock di “Col passo di un alieno” a quelli symphonic-pop di “Spectrum”, o alle gagliarde e brillanti “Tutti un po’ santi” e “Atomi e colori”.
In bilico tra Elio e Negramaro, s’affaccia poi l’insolita “Suoni antigravitazionali”, per lasciarci l’ennesima prova di fantasia del Nostro. Di nome e di fatto, arriva “L’ultimo istante” in chiave strumental-sinfonica, per un disco che torna a splendere con molti episodi convincenti (magari non tutti), con i quali Saughelli saprà (ri)conquistarsi, comunque, un posto al sole. (Max Casali)