recensioni dischi
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INGEBRIGT HÅKER FLATEN  "Breezy"
   (2024 )

Ingebrigt Håker Flaten è un bassista norvegese, fra i principali protagonisti della sempre vivace scena jazz scandinava.

All’alba dell’autunno di quest’anno, Håker Flaten ha recentemente pubblicato per Sonic Transmission Records “Breezy”, il suo secondo album insieme alla band (Exit) Knarr, leggermente diversa rispetto al primo capitolo discografico.

Resta, comunque, solido il nucleo di musicisti di caratura internazionale: i danesi Mette Rasmussen (sax contralto) e Erik Kimestad Pedersen (tromba), gli svedesi Oscar Gronberg (piano) e Karl Hjalmar Nyberg (sax tenore e soprano), lo statunitense Jonathan F. Horne (chitarra), il connazionale Olaf Moses Olsen (batteria) e le apparizioni degli altri norvegesi Joakim Rainer Petersen (synth) e Oddrun Lilja Jonsdottir (chitarra).

“Breezy” comprende cinque brani per una durata complessiva di poco superiore a mezz’ora ed è dedicato al musicista americano Jamie Branch, collaboratore e amico di Håker Flaten scomparso nel 2022. Contrariamente a quello che si potrebbe credere, il disco intende essere altro da un ricordo triste e malinconico, quanto un’opportunità per incarnare ciò che Branch rappresentava.

L’atmosfera, infatti, sempre nel solco di un free jazz molto tecnico in cui c’è campo per l’improvvisazione, è sempre gioiosa: “Dylar”, in questo senso, è già indicativa, mentre i ritmi sghembi e spezzati, persino psichedelici negli approdi, di “Free the Jazz” rappresentano uno dei momenti migliori del disco.

“Hilma” si ammorbidisce e cerca soluzioni più dolci, ma resta rassicurante nelle sue sfumature più autunnali, poi “Ability” torna in fretta sui binari dei primi due brani. La titletrack, in chiusura, è un brano più lieve, quasi estatico, che omaggia il soprannome di Jamie Branch.

“Breezy” conferma pienamente lo status del musicista norvegese e degli (Exit) Knarr: ancora materiale prezioso per i fedelissimi del free jazz. (Piergiuseppe Lippolis)