recensioni dischi
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WIM MERTENS  "Ranges of robustness"
   (2024 )

Wim Mertens è un polistrumentista e compositore belga. Noto per il suo stile in incessante evoluzione, ma sempre molto influenzato da minimalismo, ambient e vocazione avanguardista, Mertens ha saputo preservare una certa attenzione per la melodia, ed è da poco tornato con “Ranges of Robustness”, un disco che si interroga proprio sul concetto di “robustezza”.

Tutte le sfumature e le declinazioni di questa nozione sono presentate e riassunte in nove composizioni realizzate insieme al suo ensemble di 21 elementi: ci sono i fiati, con particolare attenzione alla sezione dei sassofoni, gli ottoni, gli archi, una sezione ritmica completa di chitarre elettriche e acustiche, arpe, percussioni e, ovviamente, Mertens stesso al piano.

Questa scelta deriva dalla necessità di sviscerare il tema per come ci viene richiesto dalla nostra epoca, secondo quanto spiegato dall’artista stesso: ne derivano cinquanta minuti di musica suddivisi in nove capitoli, in cui le velleità jazz incontrano un gusto classico moderno di grande qualità.

Le evoluzioni dei brani non appaiono mai completamente prevedibili, ma suonano naturali e trasportano l’ascoltatore in un universo sonoro e narrativo dolce e intenso, con “Polytics” e “Marina’s Music” a incarnare lo spirito della proposta di Mertens, ma con “Drenched in Zink” in grado di rappresentare un autentico manuale di musica ambient.

Chiunque abbia familiarità col genere o con la musica di Wim Mertens troverà un artista ispirato ed in grande forma, ma per chiunque non appartenga a questa categoria resta la straordinaria occasione di avvicinarsi al sound e all’artista. (Piergiuseppe Lippolis)