recensioni dischi
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COMMONXPERIENCE  "Memorie-s"
   (2024 )

Ho verificato spesso che, quando nasce un progetto artistico generato da un gruppo di amici, non c’è difficoltà che possa impedirne la prosecuzione, come se il forte legame sia tenuto saldo da una corda d’acciaio.

Fabio Ammendola, Pierpaolo Galli e Maurizio Leoni sono, appunto, 3 amici reggiani che, intorno agli anni ’80, diedero vita prima alla band dei Rostas, poi a quella della Seconda Occasione ed (infine) a questa dei Commonxperience, passando tra stop transitori e difficoltà in itinere.

Tuttavia, il trio si è ancora ritrovato per generare il loro debut-album “Memorie-s”: otto brani folk-cantautorali, racchiusi in modalità “concept” per descrivere l’antitesi delle sofferenze umane, le quali fan dannare non poco per poi, però, far ritrovare pian-piano quell’ago di luce in fondo al tunnel.

Quindi, il disco va contemplato in due parti, con le prime quattro tracce (“Avalon”, “Amanè”, “Miss California 87” e “Solo gli dei lo sanno”) che grondano di vicissitudini nostalgiche e divagazioni introspettive, mentre nel secondo lotto (“Sole a Tokio”, “E sarà un addio” ,“Volare senz’ali” e “Memorie di te”) si comincia ad intravedere un bagliore ristorante per l’anima ed il corpo, sempre proteso alla ricerca di una comfort-zone consapevole e risolutiva, comunque cosciente che il buio, inevitabilmente, tornerà, ma verrà stavolta affrontato con tempra diversa e più matura.

Il tappeto sonoro proposto dai 3 amici d’infanzia tintilla di purezza e semplicità, in un’acustica magnificamente discreta, il cui garbo esecutivo fa assumere all’intero lavoro quel “nonsochè” di nostalgia vintage, di pregiate spruzzate cantautorali, stirate con appretto restaurativo.

Davvero bravi questi tre “arzàn” (reggiani). (Max Casali)