recensioni dischi
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MANIDA  "Foreṡìa"
   (2024 )

E’ uscito “Foreṡìa”, pubblicato dall'etichetta discografica norvegese AMP Music & Records, l’album debutto del quartetto MaNiDa formato da Niccolò Zanella (sax tenore), Matteo Padoin (contrabbasso), Daniele Patton (batteria) e Martina Effy Bergonzoni (voce).

Si tratta di un progetto di brani originali nati dall'intenzione di rappresentare le emozioni più profonde attraverso sonorità che propongono all'ascoltatore un viaggio di fantasia tra diversi stati d'animo. Si compone di otto tracce, ciascuna che porta con sé le diverse personalità e le influenze dei quattro artisti del gruppo.

“Foreṡìa” è un album amalgamato da quattro sorgenti: il jazz moderno, la musica classica, il contrappunto e la suite.
 Questi aspetti, con caratteristiche differenti tra loro, trovano coesione e complicità nelle composizioni.

Sono gli stessi componenti dei MaNiDa a raccontare il loro sogno: «Il nostro obiettivo è quello di portare la nostra musica il più possibile in Italia e specialmente all'estero. Per questo motivo abbiamo deciso di rilasciare il nostro primo disco con AMP Records, un’etichetta norvegese con base a Kyoto. Crediamo fortemente nella nostra musica e nel suo nuovo sound acustico, che fonde mondi diametralmente opposti tra loro incorporando influenze jazz, classiche e pop, attraverso momenti di contrappunto melodico, richiami ad armonie corali ed episodi di improvvisazione libera».

Nell’ascolto dell’album si va incontro ad un jazz europeo e, se vogliamo osare un termine, anche contemporaneo, da visioni aperte. Non basta un primo ascolto fugace per tirarne le somme e capirne il significato. “Foreṡìa” vive i suoi brani sotto un fitto dedalo armonico che alterna espressioni corali come la voce di Martina Effy Bergonzoni abbinata al sax di Zanella.

L’album è una solida architettura musicale costruita su contenuti originali. Alcuni brani sono caratterizzati da un groove ispirato al funk o alla world-music. La varietà è garantita. Lo si capisce subito dall’apertura di “Home”, un suono dal ritmo urbano e cadenzato, per poi passare ai contrasti presenti nei brani successivi che si lanciano in maggiori strutture armoniche, come al volersi lasciar andare senza inibizioni sullo strumento (prendiamo come esempio “Memories”).

Chiude il disco “Glacier”, un insieme di moduli adatti ad un mercato comune del jazz europeo. Una pecca di questo disco d’esordio potrebbe essere la durata limitata degli otto brani, un totale di trentadue minuti, ma è giustificata dall’essere un’opera prima e inoltre composta da brani inediti. Nell’analisi generale dell’ascolto, “Foreṡìa” dei MaNiDa risulta un album fluido e scorrevole. Propedeutico e piacevole. (Pierantonio Ghiglione)