recensioni dischi
   torna all'elenco


ANTONIO SIMONE  "To giants"
   (2024 )

Antonio Simone è un pianista pugliese classe 1985. Formatosi all’Accademia Nazionale del Jazz con insegnanti di grande rilievo, l’artista ha collaborato con alcuni nomi influenti del jazz nostrano prima di dar vita a un trio (con Angelo Verbena al contrabbasso e Marcello Spallucci alla batteria) nel 2018 con il quale si è esibito pressoché in tutto il mondo.

A maggio di quest’anno, Simone è tornato con “To Giants”, un lavoro di sette brani pensato come omaggio ai grandi pianisti e compositori della storia del genere. I brani sono sempre reinterpretati e rivisitati in chiave più moderna, svelando il coraggio e la tecnica dei protagonisti del progetto: anche per questo motivo, durante l’ascolto convivono perfettamente l’urgenza di far in qualche modo rivivere la storia e un gusto new jazz personale.

Il disco appare a fuoco dall’alba al tramonto, ma è “Giants’ Conversation” a spiccare, presentandosi come un medley di diverse famose composizioni e impostato come un botta e risposta in salsa jazz.

Brilla “African Flower” (Duke Ellington, 1962), con un sound reso ancor più unico dall’utilizzo del tar, ma assume un peso specifico notevole anche “Arabesque” di Ahmed Jamal, pianista fra i principali riferimenti artistici di Simone per le sue idee orchestrali.

L’unico brano che non omaggia un pianista è “Naima”, dedicato a John Coltrane, una delle figure più importanti della storia del genere. C’è tanta carne al fuoco in “To Giants”: indubbiamente materiale per cultori del jazz, ma anche una preziosa occasione di scoperta per chi ha meno familiarità col genere, anche grazie all’ottima tecnica dei musicisti. (Piergiuseppe Lippolis)