recensioni dischi
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LAURENT PERNICE  "Antigone"
   (2024 )

“Antigone”, uscito per ADN Records, è il nuovo lavoro di Laurent Pernice, musicista e produttore originario di Marsiglia.

Dopo aver esplorato le potenzialità di diversi strumenti a fiato appartenenti alle tradizioni di tutto il mondo in “Le Corps Utopique”, “Antigone” si fonda sulle sperimentazioni con alcuni strumenti a corda: basso, contrabbasso, cetra da tavolo, arpa, unite a ricami elettronici e alle traiettorie di viola di Violaine Sultan, insegnante al Conservatorio di Marsiglia.

Obiettivo dichiarato del lavoro è quello di raccontare, in musica, la complessità infinita dell’essere umano attraverso l’omonima tragedia di Sofocle, qui scevra da qualsiasi scrittura e dalle parole.

Il viaggio si esaurisce in venti episodi, per una durata complessiva inferiore a un’ora, e nelle sue pieghe emerge un gusto classico che abbraccia l’urgenza di ricerca e sperimentazione, tanto quanto la necessità di conservare un filone narrativo risalente a quasi 2500 anni fa.

Inevitabilmente, la forza di “Antigone” risiede nelle sue atmosfere profondamente evocative e nella sua tecnica compositiva estremamente rara. I picchi di intensità coincidono con “Thème d’Antigone + Son reflet dans l’ombre”, “Ismène à Thèbes” e la conclusiva “Antigone au tombeau”, ma il disco scorre fluido anche nei suoi momenti apparentemente più ostici, somigliando a qualcosa che riesce a superare di molto la somma dei suoi singoli elementi.

Laurent Pernice si conferma artista estremamente raffinato, ma il risultato raggiunto è anche figlio del prezioso contributo di Violaine Sultan. (Piergiuseppe Lippolis)