recensioni dischi
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GUSTAVO  "Non-lieu"
   (2024 )

Gustavo è il nome del progetto lanciato da Francesco Tedesco, autore, musicista e produttore italiano con una lunga militanza nei Danamaste.

Gustavo, inizialmente, era una pagina Facebook dedicata alle poesie: il nome si riferiva a un personaggio di fantasia nato a fine 1700, Gustavo, appunto, protagonista di una serie di scritti dal retrogusto amaro, e anche a questo si deve la scelta del verbo all’imperfetto.

Quasi casualmente, l’artista ha voluto provare a musicare uno dei racconti e l’esperimento ha dato esito positivo: con una sezione ritmica formata da chitarra baritona, voce, batteria, sax e tromba, nel 2018 è arrivato l’album di debutto “Dischi volanti per il gran finale”, oggi seguito da “Non-Lieu”, registrato tra il 2019 e il 2020 ma “sospeso” a causa della pandemia.

Il disco comprende dodici brani per poco meno di quaranta minuti di musica, in cui il songwriting resta elemento centrale: la scrittura, infatti, manifesta un taglio molto personale ed è bagnata da un certo grado di surrealismo, mentre la narrazione complessiva assume un valore che riesce anche a superare la somma dei singoli elementi.

Al netto di una forte vocazione cantautoriale, anche sul piano del sound emergono spunti e soluzioni interessanti, con i picchi di intensità ben rappresentati da “Piedi a terra testa piegata”, “Io e te, fallimenti” e “In memoria dell’ultimo”. Quello di Gustavo è un ritorno molto gradito: ormai molto più che una pagina di poesia, il nome non può che essere associato anche a un progetto musicale sempre più autentico. (Piergiuseppe Lippolis)