recensioni dischi
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ANIMS  "Good 'n' evil"
   (2024 )

“Good ‘n’ Evil” è il ritorno degli Anims, band italiana formata da Francesco Di Nicola (già Danger Zone, Crying Steel e Krell) che ha interpretato le parti di chitarra e di basso, Paolo Caridi (Ellefson-Soto, Reb Beach, Geoff Tate e Michele Luppi) alla batteria ed Elle Noir alla voce.

Il nuovo album arriva a due anni di distanza dal debutto intitolato “God Is a Witness” e continua a percorrere traiettorie hard and heavy con un forte afflato spirituale già suggerito dal nome. Il fil rouge della narrazione di “Good ‘n’ Evil” è il contrasto fra il bene e il male, con il trionfo del primo sul secondo, e un corpus di riferimenti biblici.

Più che qualcosa di realmente innovativo, la nuova fatica discografica degli Anims è contraddistinta dall’urgenza di interpretare in maniera solida e autorevole il genere, compresa una certa attenzione per soluzioni melodiche che conservano, comunque, tutta la loro “hardness”. Il disco comprende dieci brani, dall’atmosfera intensa di “The Cherubims” fino alla titletrack che riesce a sintetizzare gusto metal e cura melodica.

I principali acuti del disco coincidono con “Where Were You”, esempio perfetto di come il rock possa essere radiofonico senza rinunciare alla qualità, mentre “Lena” e le sue linee oblique e una groovy “Nebuchadnezzar” inseguono un grado di complessità maggiore, dimostrando, una volta di più, come gli Anims sappiano muoversi agilmente fra diverse declinazioni di uno stesso microcosmo sonoro.

Quello degli Anims è un bel ritorno: non impiegherà molto a scaldare i cuori degli appassionati di hard and heavy, ma potrebbe conquistare pubblico anche oltre i confini di genere. (Piergiuseppe Lippolis)