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MATTEO GHIONE  "Zafferano"
   (2024 )

“Zafferano” è l'esordio di Matteo Ghione, prodotto da Groove It Records. Si tratta di un EP di 5 canzoni pop, scritte col chiaro intento di diventare possibili tormentoni. “Antistaminico” racconta la vita delle ore piccole (“Vivo di notte, dormo di giorno, non mi parlare fino a mezzogiorno”) e propone immagini leggere e spiritose, come il desiderio di “Ballare dentro gli aeroporti fino all'alba”.

“Berlino” è il lamento di un ragazzo che non riesce a staccarsi dalla compagna, che starà lontana per un breve tempo: “Fra meno di mese un aereo di merda ti porterà a Berlino, due mesi di tirocinio per 'sta cazzo di università”. Non riesce proprio a stare senza la dolce metà: “Voglio una vita senza strategia, voglio sentirmi dire sono tua. Resta qui con me, almeno stanotte, fammi sentire importante, se non è vero fa niente”.

Al contrario, nella titletrack Ghione rifiuta l'ansia da social e da socializzazione: “Risotto allo zafferano me lo preparo io, lo mangio sul divano (…) scapolo d'oro (…) tutti vogliono la spunta blu (...) no no frate, non m'interessa il campionato (…) tutti vogliono celebrità, io faccio Ramadan (…) 'sto mondo non mi piace con tutto il rispetto”. Il brano scorre rapido e leggero, mentre l'hook cerca di farsi ricordare.

“Trattopen” rallenta i BPM e va nella soultronica, e qui l'argomento si fa più serio, tra le righe: “Ti dovrei dimenticare, fare spazio per lasciarti andare, ma tu resti dentro di me, incancellabile, indelebile come un tratto pen”. Il pezzo è mezzo cantato mezzo rappato, e questo “restare dentro di me” è in realtà il racconto di una relazione tossica, che forse prosegue nell'incertezza di “Kerosene”: “Sono mesi che ti vedo, ancora non lo so se stiamo insieme o no (...) vorrei risolvere i problemi insieme, legarti a me con le catene (…) vorrei essere arruolato, il tuo soldato”.

Anche l'ultimo ritornello dell'EP cerca di farsi ricordare: “Bella da red carpet, ma che salopette, bocca tipo Scarlett, culo Beyoncé (…) coppia devastante più di Bonnie e Clyde, più di Marra e Guè”. Il paragone con Marra e Guè non me l'aspettavo!

Insomma, l'esordio di Matteo Ghione è nel segno di un pop senza sorprese, che cerca di ritagliarsi il suo spazio nel panorama mainstream. Sentirlo in radio è possibile, visto che le coordinate sono quelle richieste dal mercato. (Gilberto Ongaro)