WOLFGANG SEIDEL "Friendly electrons"
(2024 )
In Friendly Electrons, uscito per Karlrecords, Wolfgang Seidel dà vita a una rapsodia di vibrazioni e di suoni che, in linea con la sua straordinaria carriera e con le sue ricerche musicali precedenti a questa, crea un nuovo tassello nel puzzle intricato e cerebrale dell’autore berlinese, un quadro a tinte fosche di quanto l’elettronica possa essere liberatoria e al tempo stesso ossessionante, che sa perseguitare l’ascoltatore come poche altre cose nel mondo dell’arte fino a metterlo con le spalle al muro.
Ispirato già da molti anni dai lavori dell’amico Conrad Schnitzler, colui che gli fece balenare in mente l’idea di abbandonare la band di cui faceva parte per dedicarsi alla musica elettronica, in questo nuovo progetto contenente diciotto tracce Wolfgang Seidel guarda alla tecnica dei collage del collega partendo da alcune bozze che il compositore tedesco aveva partorito durante i primi mesi pandemici. Solo due sono I brani composti partendo da un’idea effettivamente chiara: tutti gli altri sono nati da scratch inizialmente quasi casuali dai quali poi sono cresciuti i pezzi.
Friendly Electrons è un’avventura coraggiosa e allettante: nella sua comunque evidente complessità si lascia ammansire ed esplorare con sincerità e con schiettezza. Tra ritmi frammentari e quasi impercettibili cambiamenti percussivi all’interno di una stessa sequenza, è a tratti invitante e a tratti spaesante e quasi inquietante, e questo è forse il più grande punto di forza dell’opera tutta di Seidel, riuscire a farsi apprezzare e avvicinare anche dai meno avvezzi a questo tipo di elettronica sapendo al contempo soddisfare i palati più raffinati. Seidel è, insomma, in grado di mantenersi fedele alla sua idea di musica ubiqua e poliglotta: anche questo disco ne è la prova.
Dopo un viaggio così intenso, in diciotto sentieri sterrati e fascinosi, quello che rimane da considerare è come questo lavoro si inserisca nel genere che frequenta e nella produzione del suo autore. Oltre a una evidente coerenza nei confronti di entrambi gli aspetti, un elemento di notevole rilevanza di Friendly Electrons è la sua capacità di scrivere qualcosa di nuovo e di intrigante senza dover essere a tutti i costi innovativo e originale in ogni sua nuance: se i suoni e i ritmi cercano spesso di essere personali declinazioni delle fonti di ispirazioni e delle idee anche filosofiche di Seidel, la loro connessione con la musica cosmica a cui guarda sin dall’inizio della sua carriera è evidente, così come l’influenza dell’amico e in passato collaboratore Schnitzler. In questo, Friendly Electrons è anche una perfetta sintesi di un presente e di un passato che non si scontrano ma che collaborano e dialogano. (Samuele Conficoni)