LILLIANS "I wish I lived this life"
(2024 )
Ecco una band che sa raccontare con energia e potenza i disagi provocati dall’attuale mondo. Un mondo che lascia poco spazio ai giovani, sempre più costretti a sgomitare per conquistarselo. Il percorso di questo punk trio è partito da qualche parte tra Forlì e Rimini, diventando dopo un po’ uguale a molti altri. Detto così sembra una banalità, ma un qualsiasi tracciato artistico che distingue ancora oggi molte alternative band nostrane, è messo continuamente alla prova da mille peripezie.
Chiamandosi “fuori” dal music business, i Lillians si sono messi in una condizione di estrema libertà espressiva. Così, miscelando capacità, sensibilità ed influenze, hanno dato corpo ad una musica intrisa di melodia e a suoni carichi di energia. Di conseguenza l’approccio appare fresco e leggero, sia nelle ballate che nelle tirate rock veloci e violente.
Le tematiche esistenziali, come per esempio i rapporti tossici e l’incomunicabilità, sono attualissime ed espresse da liriche cantate in inglese. Onestamente ben si amalgano con questi suoni e ritmi, perché di fatto sono percepite come urgenze. Loro malgrado, le giovani generazioni hanno imparato a captarle e molto spesso condividerle. In questo caso conforta il fatto che tale condivisione avvenga con la musica, a dispetto dei molti che ormai vedono un futuro incerto nei rapporti tra le persone, magari minato da oscuri presagi, come la paura di un uso maldestro delle nuove tecnologie.
Da questo versante, vedrei come una specie di “pecca” l’uso della lingua inglese. Non per il fatto che sia o meno esteticamente adatta, anzi. Adatta lo è sicuramente. Ma se la band tende ad ammettere l’importanza dei vari aspetti che caratterizzano i già citati rapporti tra le persone, spesso complessi e poco chiari, probabilmente l’uso dell’italiano sarebbe stato più appropriato. Direi addirittura alternativo e tendenzialmente rivoluzionario. Inoltre, se torniamo all’impatto estetico, sono convinto che la quarta lingua più studiata al mondo con questi suoni farebbe la sua eccellente figura. E su questo credo non sia necessario citare esempi.
Comunque, uno dei grandi meriti dei Lillians e che personalmente premierei, è intrinseco nella loro proposta musicale suonata e sudata. Vedo cioè una band giovane che si sbatte per tenere alta la dignità dell’Arte. ‘I Wish I Lived This Life’ propone musica che ovviamente può piacere o no, fa parte del gioco, anche se le novità in ambito musicale (rock compreso) che alcuni segnali ci fanno intravedere per il futuro, da questo punto di vista sono oggettivamente un po’ inquietanti. Spero comunque di non essere così profetico da innalzare troppo i Lillians da farli apparire come soldati di un immaginario “esercito della salvezza”. (Mauro Furlan)