recensioni dischi
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GIANT THE VINE  "A chair at the backdoor"
   (2024 )

I Giant the Vine sono una band ligure nata dall’incontro fra i chitarristi Fulvio Solari e Fabio Vrenna circa dieci anni fa. Nel corso del tempo, la formazione si è allargata con Daniele Riotti alla batteria e Antonio Lo Piparo al basso.

La band ha debuttato ufficialmente nel 2019 con “Music for Empty Places”, album apprezzato dalla critica ma mai realmente promosso in tour a causa dell’esplosione della pandemia. Anche per questo, il ritorno nel 2023 con “A Chair at the Backdoor” (uscito per Luminol Records) rappresenta uno snodo cruciale nella storia della band, che non ha paura di pensarlo come un “nuovo” album d’esordio.

Musicalmente, il disco mostra una maggiore omogeneità rispetto alla produzione precedente: un progressive rock strumentale che strizza l’occhio al passato senza rinunciare a traiettorie più moderne, ma che si distingue anche, a tratti, per la ricerca di una maggiore robustezza. Guardando un po’ i Porcupine Tree e un po’ i King Crimson, i Giant the Vine mettono in fila sette brani molto ben curati sul piano compositivo e figli anche della grande perizia tecnica dei protagonisti.

Cambi di ritmo, registro e atmosfere mai prevedibili sono i tratti distintivi del lavoro, impreziosito dalla grande qualità di “The Potter’s Field”, “The Heresiarch” e della titletrack, stipata in chiusura. A quattro anni dal debutto vero e proprio, i Giant the Vine tornano con un lavoro molto solido: ci sono già segnali di crescita, ma il futuro potrebbe dirci ancora di più. (Piergiuseppe Lippolis)