BLACK SNAKE MOAN "Lost in time"
(2024 )
Sono particolarmente attratto dai deserti, e prima o poi ne attraverserò uno. Il deserto è un luogo dell'anima, oltre che geografico. E a quanto pare non bisogna andare per forza nel Sahara, nei Gobi o nel Grand Canyon. Anche in Toscana c'è un deserto, quello di Accona (ad Asciano, provincia di Siena). Forse questa connessione etrusco – arizonese ha ispirato il desert rock di Black Snake Moan. Non è la prima volta che si verifica un collegamento, basti pensare agli Etruschi From Lakota, che non solo nel nome ma anche nel loro hard rock, fanno percepire il fascino verso gli Stati Uniti più occidentali.
“Lost in time” di Black Snake Moan è un album di 9 canzoni, uscito in Italia per Area Pirata Records, e negli USA per Echodelik Records. Chitarra acustica ed elettrica dal suono ruvido, basso, percussioni e batteria che usa poco i piatti e molto i fusti, tastiere con preferenza per i suoni lisergici degli organi Hammond à la Doors, ogni strumento base è registrato da Marco Contestabile, compositore e fondatore di questo progetto psych folk blues. Compare come ospite sul brano “Sunrise” a voce e basso Roberto Dell'Era (Afterhours, Calibro35).
In alcuni pezzi compare un suono di sitar, come “Goin' back” e “West Coast Song”, che fortifica l'intenzione ipnotica. La voce si mantiene su note medie, senza acuti, e ci accompagna in brani ora più secchi ora più morbidi, come un alternarsi di sabbia ed oasi, ma senza punte di ostilità. È un deserto amichevole, anche nei momenti più “severi”, come nel brano d'apertura “Dirty ground”, un mare giallo che fa caldo ascoltandolo! (Gilberto Ongaro)