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MANCINO  "L'allergia alle cose che ho amato"
   (2024 )

Mancino è un cantautore napoletano che il 23 aprile ha presentato il suo nuovo lavoro, composto da 7 tracce, intitolato “L’allergia alle cose che ho amato”.

Sin dal primo ascolto, emergono chiaramente le sue influenze musicali, che includono De Andrè, Gaber, Silvestri, Fabi e Radiohead. Tuttavia, essendo un cantautore, il suo stile è difficile da categorizzare con precisione, ma spazia sicuramente dal pop al blues, passando per il rock.

Nel racconto cantautorale “L’allergia alle cose che ho amato” Mancino descrive le emozioni delle cose che si sono amate ma che, spesso, mutano in qualcosa che fa male e dalle quali è necessario difendersi. Il divenire dei brani diventa così un viaggio verso l’esplorazione di un'anima ferita, offrendo una sorta di terapia sonora.

Le canzoni funzionano come punti di sutura, unendo i frammenti di un'anima spezzata e fornendo conforto e speranza. Attraverso testi profondi e melodie avvolgenti, l'artista cerca di lenire il dolore del passato, e promuovere la crescita interiore come un antistaminico contro le allergie emotive.

“Una verità” è il brano che ha anticipato l’uscita del cd, dove Mancino esplora i segreti, le bugie e verità che possono permeare i legami umani, mettendo in luce le conseguenze emotive di tali dinamiche. Attraverso la musica e i testi coinvolgenti, in “Menomale” Mancino trasmette un messaggio di gratitudine per il supporto e l'amore che riceviamo dagli altri, incoraggiando a riconoscere e apprezzare le persone preziose nella vita.

D'altra parte nella traccia "Un tempo lontano" la musica e i testi creano un'atmosfera di calma e riflessione, e vengono inviati messaggi potenti sull'amore, sulla gratitudine e sull'importanza di vivere appieno nel momento presente. "L’allergia" non è solo una traccia di apertura, ma è anche un'opportunità per Mancino di stabilire il tono emotivo e tematico dell'intero album. Parole sincere e profonde che vanno, dalla nostalgia, alla tristezza, alla speranza.

“Il filo” diventa una metafora, e come guida attraverso i labirinti dell’anima mente e della mente umana. Bellissima la chitarra come strumento principale, che accompagna la voce. Nel brano “Colpa del mondo” pare che la vera risoluzione della colpa risieda nell'atto di confessare, di aprire il proprio cuore e la propria anima nella ricerca di ascolto e confronto piuttosto che nella semplice auto-analisi.

Il brano “Sciulea”, che chiude il cd, merita una considerazione a parte. E’ il brano forse più intenso, dove il dolore si sente più vivo e le note del sax di Bruno Tomasello, diventano un pianto sommesso. L'album "L'allergia alle cose che ho amato" di Ivo Mancino è impreziosito da talentuose collaborazioni, che lo arricchiscono aggiungendo varietà e profondità alla musica, creando un tessuto sonoro coinvolgente e diversificato che cattura l'attenzione di chi ascolta.

Infine, va detto che l'abilità compositiva di Mancino brilla in tutto l'album. Le melodie sono ben strutturate e coinvolgenti, con arrangiamenti musicali che si adattano perfettamente ai testi e alle atmosfere delle canzoni. La varietà stilistica e la cura dei dettagli dimostrano la maestria e l'attenzione dell'artista. Da non perdere. (Tatiana Lucarini)