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EX POLVERE  "Essere al mondo"
   (2024 )

Recentemente, Vasco Rossi è stato definito il “ribelle gentile” della grande musica, e mi sono chiesto se ci fosse un omologo nel circuito underground.

Pensa che ti ripensa... non mi sovveniva nulla di simile, finché non mi sono imbattuto nel cantautore Ex Polvere (Giorgio Genuardi), originario della Sicilia ma in continuo movimento tra la sua regione, l’Emilia e Parigi.

Dopo la pubblicazione di 3 singoli (“Soares”, “Una guerra da perdere” e “Frontiere”), giunge al primo e.p. “Essere al mondo” con una miscela di cantautorato poco convenzionale, tratteggiato da dettagli di alt-rock e post-punk, con inclinazioni indie che lasciano gradevolmente sorpresi per maturità e ideazioni ricercate.

Come un appello, chiama in causa 5 pezzi con distinte identità, cosa che, per i suoi 27 anni, è già indice di fantasia a tutto tondo, dimostrando di capire ormai le dinamiche di scrittura e di vita, mettendosi sempre in discussione in ogni minima riflessione che gira nell’orbita del disagio e della precarietà giovanile, temi ben espressi nel mini-album.

La sincerità è decisamente il suo fiore all’occhiello, pronta a svelarla a qualsiasi costo, ed è solo cosi che è consapevole di raggiungere un’idea musicale intima, senza inibizioni, con quella bilanciata e malinconica frenesia, similarmente a quella di un Piero Ciampi in erba, di un un work-in-progress attento ed evolutivo, vigilando sul disagio giovanile nel singolo “Fantasmi”, che rivendica il conclamato diritto anche a star male senza vergognarsene.

E se c’è “Una guerra da perdere”, il ragazzo non si nasconde dietro a un dito ma lo “urla” garbatamente, con un afflato espressivo in bilico tra Fabrizio Moro e Tommaso Paradiso. Dopo un ”Intervalle” cupo ed asfittico, fa brillare “Dinamite” con indie-wave di grande suggestione, scartavetrando pulsioni, rabbia e quell’incomprensibile instabilità che condanna il mondo giovanile in quest’epoca balorda e claudicante.

Con tono inizialmente dimesso e poi grintoso, ci saluta poi varcando le “Frontiere” della malinconia, delle lacrime sacrosante, versate in nome di una condizione societaria che fa intravedere nulla di edificante, un grigio futuro che non fa trapelare il minimo raggio di sole.

“Essere al mondo” è un grido di battaglia ragguardevole che Ex Polvere anela d’echeggiare in ogni dove, per fomentare una piccola rivoluzione con proiettili a salve, sempre educata, rispettosa, con pentagrammi invitanti alla giusta protesta. Firmato: un ribelle gentile. (Max Casali)