recensioni dischi
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MIND DRILLER  "The void"
   (2024 )

Mind Driller è il nome del progetto musicale fondato da Javier Oriente alla fine del 2011.

A dodici anni dal debutto discografico con “Red Industrial”, il sestetto è tornato con “The Void”, un lavoro che continua a sviluppare un sound molto muscolare derivante dalla commistione di metal e di una corposissima elettronica, a cui va aggiunto l’utilizzo di ben tre lingue diverse: tedesco, inglese e spagnolo.

“The Void” si inserisce, dunque, nel solco di quanto già ascoltato, senza cercare particolari elementi di innovazione, ma continuando a giocare con trame spezzate, cambi di ritmo, contrasti insistiti tra growl e linee più melodiche.

In generale, i Mind Driller articolano una proposta che ha già conosciuto il suo picco di popolarità, ma lavorano anche per attualizzarla e personalizzarla, con qualche traccia di industrial a fare capolino fra le pieghe di un disco che è difficile riassumere con una sola formula di genere.

“The Void”, dopo aver alternato intuizioni interessanti e qualche forzatura, conosce i suoi momenti migliori nel finale, in particolare con “Tic-Tac” e “End of the World”, ma fra i brani più riusciti figura anche l’opener “Armour”.

“The Void” è un lavoro non adatto ai puristi del metal, ma comunque risultato di una buona costruzione sul piano compositivo e di una produzione molto curata. (Piergiuseppe Lippolis)