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FAKE YOUTH CULT  "White light / Black noise"
   (2024 )

Richard van Kruysdijk è un musicista di Eindhoven, nei Paesi Bassi, una delle figure di riferimento per la musica elettronica di tutta l’area. Alla fine di marzo di quest’anno, l’artista è tornato col suo nuovo progetto, Fake Youth Cult, sotto il cui moniker ha pubblicato “White Light / Black Noise”.

Il lavoro comprende sei brani, tutti nati da un processo creativo apparentemente semplice, come descritto dallo stesso artista: uno scheletro analogico minimale, qualche sintetizzatore, sample di percussioni, sequencer e semplicemente nient’altro, per un prodotto che si muove sul crinale fra techno oscura e industrial.

Basta questo all’opener “Visitor” per deflagrare a metà percorso dopo un ingresso su BPM già molto alti, mentre il passo di “Scorched” è decisamente più pesante e acido, rivelando le prime vocazioni industrial rispetto all’anima più puramente techno e danzereccia.

La struttura di “Messing” appare più spezzata, con suoni più sottili e un pulsare insistente che prova a collocarsi fra le due anime, prima della techno ragionata di “Smear”. “Management”, invece, è il brano che scivola su velocità meno sostenute in assoluto, anticipando il martellare ostinato della conclusiva “Pulsar”.

Van Kruysdijk si conferma grande interprete del genere con un prodotto che può fare felici i fan della techno, ma andare facilmente anche oltre. La sua è una proposta di qualità, che rigetta le declinazioni più commerciali del genere per cercare approcci più personali e sofisticati. (Piergiuseppe Lippolis)