PHILL NIBLOCK "Looking for Daniel"
(2024 )
Phill Niblock è scomparso l'8 gennaio 2024, all'età di 90 anni. È stato centrale nella drone music, la branca più timbrica della musica minimalista. Per celebrare il compositore, Unsounds Records fa uscire “Looking for Daniel”.
Scrivendo a proposito dei Dream Syndicate, Callum Zeff disse: “Dio era probabilmente un pioniere della drone music”, e non è un'intuizione peregrina. La drone estende le note, sovraincinde più volte gli stessi strumenti, per arrivare a snocciolare il suono in maniera chirurgica. Contemporaneamente, ci troviamo immersi in una situazione estremamente statica, perché non ci sono movimenti armonici, ma proprio per questo, grazie al certosino lavoro di mix di Niblock, riusciamo a scandagliare i più reconditi recessi acustici di ciò che stiamo ascoltando. E non è forse, per analogia, quello che un ipotetico demiurgo ultraterreno saprebbe fare, con gli esseri umani?
Due sono i brani dell'album, tra le ultime composizioni di Niblock. Il primo dura 21 minuti, il secondo 23. In “Biliana”, Biliana Voutchkova suona il suo violino. Si tratta di una singola nota, ma registrata più volte, e la sovraincisione crea un grossissimo bordone. In mezzo si sente anche la sua voce, che aumenta la corposità del suono, nonché la sua umanità. Le incisioni vengono a volte aggiunte, a volte tolte, e ci si fa caso. Ogni minima modifica, diventa significativa, durante l'ascolto. È questo il trucco del minimalismo.
Lì si è lavorato su un solo strumento. Al contrario, la seconda traccia, che si chiama “Exploratory, Rhine Version, Looking for Daniel”, presenta più strumenti diversi di due formazioni, che fondono i loro differenti colori, per ottenere una sorta di mega suono chimerico. Gli Ensemble Modelo62 suonano flauto, clarinetto basso, tromba, contrabbasso ed chitarra elettrica. Gli Ensemble Scordatura invece sono viola e voce.
Suonano tutti o un Fa, o un Fa diesis, creando così una dissonanza, un cluster, che a lungo andare la mente non percepisce più come tale. Questa musica sta nell'anfratto tra un tasto nero e uno bianco di pianoforte. Riesce a scrutare anche i microtoni: uno spazio all'inizio così angusto come quello di un semitono, diventa assai vasto. Poi, gradualmente, si va verso il Re, che sarebbe solo poco più sotto, no? Ma l'orecchio si è talmente abituato ad allargare questa piccola distanza, che ora quella sembra una nota lontanissima.
Questa musica è un continuum, misteriosa e contemplativa. Le scelte radicali del resto, portano spesso a questo. Anche nel caso di Niblock, la decisione di portare all'estremo il minimalismo, conduce a zone poco esplorate della mente e della sfera emotiva (per chi non è abituato a meditare, o anche solo a scendere dal treno della frettolosità odierna), e possono risultare “difficili” da affrontare. Ma se la lasciate penetrare, la musica di “Looking for Daniel” vi specchierà, come fa un quadro surrealista che dovrebbe spiazzarvi, e invece vi risuona stranamente familiare. (Gilberto Ongaro)