CAPE SLEEP "Video days"
(2024 )
I Cape Sleep sono la nuova band dell'artista olandese Kim Janssen, che in precedenza ha pubblicato tre dischi da solista con il proprio nome. Il nuovo album “Video Days” (Snowstar Records) rappresenta il loro debutto con otto tracce che all’ascolto portano alla mente e alle orecchie il pop del passato.
L’album nasce proprio dalla voglia di Janssen di suonare in una band, circondato da musicisti e cantanti. Che sia un album tutto pop retrò lo si capisce da “Telephone”, la prima traccia che apre il disco. Poi il resto dell’ascolto è piuttosto facile, le varie canzoni sono mixate con il traino di sintetizzatori, batterie sintetiche a menare il ritmo, colpetti di pianoforte a scandire qualche nota, a volte coperta da fastidiosi piatti crash in po' manufatti (è il caso di “Vienna in the Rain”) e da finali a taglio secco che non ti lasciano tirare il respiro.
Anche “I want to be your friend” ci dice, caso mai avessimo ancora qualche dubbio, che siamo sotto una chiara influenza synthpop. Permettetemi di dire che in “Boy Scout” batteria e piatti (troppi colpi di piatti...) sono un loop che fa rumore e quasi ti disturba. “The movers” è invece una “ballad” tranquilla, di lieve ascolto. In “Cape Canaveral” troviamo una doppia voce, chiaro segno che Kim ama coinvolgere nel disco anche altri ospiti.
Chiude l’album “The afternoons”, la canzone più lunga, oltre cinque minuti e mezzo. Forse è anche la più bella per voce e musicalità. Tutte le otto tracce di questo "Video Days" hanno dentro un'ampia gamma di strumenti (sint), forse troppo mescolati tra loro, che rendono le canzoni da un lato apprezzabili per i veri amanti del genere, mentre dall’altro un po’ noiose e lineari per i puristi del sound.
Ciò non toglie che l’album sia un ritorno ambizioso ad un certo tipo di sonorità non più in voga nel terzo millennio, interessante da ascoltare in macchina con una nostalgica e mai dismessa autoradio. (Pierantonio Ghiglione)