recensioni dischi
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ROZ VITALIS  "Quia nesciunt quid faciunt"
   (2024 )

Non è facile imbattersi in gruppi progressivi russi, e questi Roz Vitalis (supportati dall’etichetta discografica Lizard Records, che da sempre concede spazio a band pescate nel produttivo sottobosco musicale ricco di talenti di ottima qualità) sono una piacevole sorpresa.

Il disco “Quia nesciunt quid faciunt”, letteralmente nella traduzione dal latino “Non sanno quello che fanno”, è un lavoro ispirato alle tragedie delle guerre combattute nelle varie parti del mondo.

La parte iniziale, dopo una breve introduzione di dolci note di piano, si evolve tramite morbidi motivi di flauto, intervallato da struggenti frasi di chitarra e delicate parti di tromba, strumento poco abituale nella sfera musicale del progressive.

Le atmosfere di questo riflessivo lavoro si articolano a volte in maniera rarefatta e leggera, altre attraverso linee melodiche tetre e cupe, in particolar modo espresse nel brano “The man whose were cut off”, sottolineando il triste argomento filo conduttore dell’intero album.

Assoli di chitarra urlano note disperate punteggiate da fievoli scintille di tromba, e vellutati toni di tastiera fanno respirare sempre un persistente senso di mesta malinconia. Il lieve motivo al flauto che introduce la parte finale sembra dare un messaggio di speranza, affinchè guerre e mancato rispetto dei diritti umani, temi di drammatica attualità, abbiano finalmente termine.

Disco completamente strumentale consigliato per il suo stile progressive insolito e stimolante. (AlbeSound)