recensioni dischi
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THE WHITE STRIPES  "White blood cells"
   (2001 )

Formazione certamente insolita quella costituita da Jack White e dalla batterista Meg, o perlomeno scelta piuttosto inusuale quella dell’utilizzo di due soli strumenti per un gruppo rock. In realtà in 'White Blood Cell', disco che porta la band ad ottimi livelli prima della consacrazione di 'Elephant' (nonché del noto tormentone mondiale di 'Seven nation army'), sono presenti diverse soluzioni come due chitarre oppure la tastiera, ad accompagnare chitarra e voce solista. Il tutto è comunque legato al grande estro artistico di Jack, che adatta gli accordi alla propria voce, a volte tagliente e altre melodiosa. Il tono un po’ malinconico e nostalgico del disco si avverte fin dalla prima canzone, “Dead leaves and dirty ground”, ma raggiunge il suo apice (anche per quanto riguarda la bellezza) con le successive “I’m finding harder to be a gentleman” e “Fell in love with a girl”. Il disco si fa poi comunque interessante, con canzoni più ruvide dal suono metallico ma soprattutto con la presenza di molte canzoni lente e tristi, che si presentano come originali e inconfondibili ballate tra cui “Offend in every way”, “I can’t wait” e “Now Mary”. Per chi pensava (io in prima persona) che i White Stripes fossero solo l’ennesimo gruppo destinato a eclissarsi dopo una rapida e trionfale ascesa, questo disco si rivelerà una piacevole e interessante sorpresa. Originale e gradevole. (Federico Pozzoni)