recensioni dischi
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AMBY DOWNS  "Ngunmal"
   (2024 )

Amby Downs è il nome del progetto solista di Tahlia Palmer, artista per metà europea e per metà murri, popolazione aborigena australiana.

A novembre è arrivato per Room40 Records “Ngunmal”, un lavoro a firma Amby Downs lungo quasi cinquanta minuti, con due lunghi episodi a narrare in musica la condizione e la complessità dello scambio generazionale da un punto di vista sociopolitico e culturale, ma anche emotivo.

La produzione di Tahlia Palmer, sul profilo meramente musicale, si staglia nella zona dell’ambient drone, ma in diversi momenti le soluzioni musicali scelte lambiscono i confini del noise.

Ad aprire sono i quasi ventinove minuti della titletrack, un lungo percorso di basse frequenze e un incedere che evolve pazientemente, un viaggio nelle profondità del suono a evocare un senso di incertezza, scoperta e tensione in un equilibrio sempre presente, ma costantemente (e volutamente) precario.

“I Am Holding My Breath” prosegue sulla stessa scia, ma forse riesce a raccontare di più la sua natura originaria di installazione audiovisiva. Se la titletrack appare compiuta nella sua forma finale, il secondo brano di questo lavoro sembra lasciarsi immaginare come qualcosa di tangibile, persino al di là della cuffia o della cassa.

“Ngunmal” è, inevitabilmente, un disco per pochi, e per essere pienamente compreso ha bisogno di essere scoperto nei suoi significati più reconditi. La narrazione di Amby Downs è contemporaneamente affascinante e provocatoria e la forza di “Ngunmal” risiede proprio in questa costante tensione. (Piergiuseppe Lippolis)