ANTONIO OTTAVIANO "Bright as the sun"
(2024 )
Il sassofonista Antonio Ottaviano esordisce con l'album “Bright as the sun”, uscito per Emme Records, ed è ispirato a suoi ricordi personali, in particolare agli amici, umani e non.
Ci sono diversi musicisti che lo accompagnano, tra cui l'ubiquo Vittorio Solimene al pianoforte (che abbiamo incontrato di recente, accompagnando il contrabbassista Dario Piccioni, qui: http://www.musicmap.it/recdischi/ordinaperr.asp?id=10562), ma ci sono momenti in cui Ottaviano resta da solo col suo sassofono, improvvisando nel silenzio, come alla fine della rivisitazione di “I remember you”, e in “Suite et porsuite III”.
La titletrack esprime l'umore preponderante del disco, una serenità di fondo, che si traduce in entusiasmo, tra walking bass e batterista impegnato in corse sfrenate. “Casa (IS)” invece è un momento più calmo, ispirato a ciò che fa sentire a casa, quindi non solo l'abitazione, ma tutte le persone che fanno stare bene, e i luoghi dell'infanzia. Un momento di assolo di contrabbasso ce l'abbiamo in “Max”, dedicato al sassofonista Massimo Urbani, uno dei massimi esponenti del jazz italiano, scomparso nel 1993. Qui il jazz si sposta a momenti nel blues, e Solimene si fa notare come sempre, ai tasti bianchi e neri.
Anticipavo di amici non umani. Perché “'Mici”, scritto con l'apostrofo iniziale per sottintendere che sia un abbreviativo di “amici”, è un brano dedicato alla memoria dei suoi due gatti, dove Ottaviano, con dolci note di sax, riversa il suo amore per loro. Il brano che fa terminare l'album, “Daily”, non è un brano “da chiusura”. Pianoforte e batteria, dopo un minuto sfuma, lasciandoci sospesi e immaginando il futuro arrivo di un proseguimento discografico. “Bright as the sun” è così, un disco di jazz ottimista e speranzoso. (Gilberto Ongaro)