recensioni dischi
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HYPERIA  "The serpent's cycle"
   (2024 )

Gli Hyperia sono una band canadese attiva dal 2020. Dopo il debutto con l’EP “Fish Creek Frenzy” e il primo full length “Insanitorium”, la band ha pubblicato due album in diciotto mesi, con “The Serpent’s Cycle” arrivato a fine 2023 per provare a lavorare a una profonda opera di rinnovamento del thrash metal, pur partendo da basi chiaramente old school.

Il disco comprende undici brani per una durata complessiva di poco inferiore ai cinquanta minuti. Il punto di forza principale del nuovo “The Serpent’s Cycle” risiede nella grande tecnica mostrata (e confermata rispetto al passato) dei musicisti, mentre qualche debolezza emerge in termini di produzione, limitando in parte la forza propulsiva e la possibilità di cogliere sfumature che rimangono così solo suggerite.

Il cantato di Marlee Ryley, come già apprezzato in passato, impreziosisce notevolmente una proposta che si regge in larga parte su lunghe cavalcate chitarristiche, su sonorità pompose e ritmiche dal piglio decisamente sostenuto. Con qualche acuto identificabile in “Automatic Thrash Machine” e “Spirit Bandit” e “Deathbringer”, certamente materiale per i fedelissimi del genere, gli Hyperia riescono a mettere in luce qualità importanti.

Il passo necessario per diventare un riferimento per il thrash metal contemporaneo è curare maggiormente la fase di produzione e riuscire a dare valore alla grande perizia che traspare da certe soluzioni strumentali. (Piergiuseppe Lippolis)