ELLA NADI' "Nel bene e nel mare"
(2024 )
Perseguire una cifra stilistica modulata sulla semplicità e leggerezza, sembrerebbe alquanto facile per raggiungere buoni risultati, ma non sempre è cosi. Ossia, c’è leggerezza e leggerezza: se parliamo di quella minimale e studiata a tavolino, rimane una operazione di mercato senza anima, mentre quando la semplicità è guarnita di melodia, orchestrazioni e un parterre di oltre una decina di musicisti, allora capisci che, dietro le quinte di un progetto, c’è una strutturalità curata che ispira fiducia nell’immediato.
Con levità qualitativa, l’artista torinese Ella Nadì si presenta al debutto sulla lunga distanza con gli 11 brani di “Nel bene e nel mare”, a otto anni dal primo e.p. “Terapia d’urto”. Decisamente è passato un po’ troppo ma, evidentemente, la lunga ponderazione gestatoria ha fatto sì che la Nostra ottimizzasse al meglio le sue idee, sfoderandole solo a maturità raggiunta.
L’abbondante mezzoretta d’ascolto ci porta in scenari molto introspettivi, frutto di riflessioni sensibili e perspicaci, e basta salire sulla “Altalena” per avere la sensazione di stare sulle “Onde del mare” che la vita ci offre, per incamerare suggestioni finissime, tese a spingerci “Altrove”... E, se in “Mentre mi dormi accanto” si avverte odore di Jamaica per un atto evasivo, la Nadì ci porta nella “Giungla” per riflettere sulla caoticità frenetica della quale soffre il mondo.
Stiamo pur sempre parlando (sia chiaro) di pop-folk, ma è alquanto evidente come l’artista piemontese applichi la sua perdurante volontà di immettere contaminazioni mirate e pertinenti per amplificarne il fascino uditivo e, nel quadro generale, appare netta la sua crescita identitaria dai tempi nella quale militava negli “Ella and the knockers”.
Il suo è un continuo tragitto emotivo, che avvertiamo sia in “Mani piccole” che in “Come rassegnarsi”: un vero epinicio alla vita, perché Ella parla di vita, dei suoi pericoli e delle sue gioie, delle sue fragilità e delle sue sicurezze, in un itinere quanto aleatorio tanto affascinante: nel bene e nel male, opss!... nel mare… (Max Casali)