recensioni dischi
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KNOEDEL  "Wunderrad"
   (2023 )

I Knoedel sono uno storico collettivo nato nel conservatorio tirolese da un’idea di Christof Dienz, che voleva comporre musica folk in chiave contemporanea.

Dopo una lunga pausa iniziata nel 2000 e terminata nel 2018 per la scrittura della colonna sonora di “Das Wunder von Wörgl” e la pubblicazione di “Still”, il trio è ripartito con “Wunderrad”, il nuovo lavoro in studio che ha visto la luce a novembre per la storica etichetta Col Legno.

L’ispirazione deriva dal matematico e inventore tirolese Simon Stampfer, noto per aver sviluppato la tecnologia alla base della stop motion, e non per caso il disco comprende dodici brani che raccontano storie brevi di speranza e miracoli.

Il collettivo ritorna su una proposta folk contemporanea infarcita di atmosfere tirolesi anche grazie a una strumentazione molto ricca, e somiglia a qualcosa di maggiore rispetto alla somma dei singoli elementi. “Wunderrad” è un disco di sensazioni e umori cangianti, ma quasi sempre in uno spettro di positività, anche grazie ad atmosfere fiabesche pressoché sempre presenti.

Dopo un inizio decisamente limpido (la titletrack, “Schwung”), qualche traccia di inquietudine traspare da “Atacama”, più riflessiva, e “Lange Winter”, la cui ambientazione invernale, comunque, sembra volersi soffermare sul tepore del sole che fa capolino tra le nuvole e il freddo. In altri casi, “Wunderrad” muove quasi a passo di danza (“Zirkus”, “Trommel”), prima di una fase finale più introspettiva (“Gletscher”, “Am Zentralfriedhof”, “Liebevolle Vernachlässigung”) e dello scioglimento in chiusura con “Aui”.

“Wunderrad” è un disco pieno di colori e gradevole per tutta la sua durata, ma anche in grado di certificare il ritorno dei Knoedel a ritmi di produzione più serrati. Finalmente. (Piergiuseppe Lippolis)