recensioni dischi
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SOULPRISON  "Lucid nightmare"
   (2023 )

I Soulprison, hardcore band tedesca, combinano e concentrano i canoni che da sempre reggono l’heavy metal in un EP letteralmente esplosivo. ‘Lucid Nightmare’ è... stranamente molto ben registrato, e se si fa qualche confronto, per esempio, con i nostri Negazione (a parer mio ancora inarrivabili), i Soulprison perdono di misura per originalità, urgenza e... disperazione esistenziale. Ma di misura...

Pur essendo le liriche della band tedesca intrise di rimandi al disagio mentale e, di conseguenza, a quello sociale, l’ambientazione “curata” e poco sporca in sede di produzione, paradossalmente fa di questo disco non troppo coerente rispetto quanto espresso dalle liriche.

Rimane comunque, questa, una moderna bomba metal, che se ascoltato, come andrebbe fatto, al massimo dei decibel, farebbe tabula rasa di chi gli sta vicino in quel momento. Se non ci fosse la voce che grida disperata di Henry Keller, il sound potrebbe benissimo essere annoverato tra quelle band che fanno del math metal la loro bussola.

Probabilmente, la differenza sta forse nell’immedesimarsi comunque nei Soulprison, che sembrano orientati più verso la cacofonia, che in questo caso vorrebbe funzionare anche come simbolo sonico di un lucido incubo, appunto, del baratro a cui l’umanità si sta pericolosamente avvicinando. Sono musiche spietate, che portano verso una sorta di oblio, che dal vivo spingono a liberare e scatenare al massimo sia il sistema nervoso che l’anima.

Molto interessante come questa giovane band descrive i tempi dell’attuale nostra esistenza, sempre più caratterizzati dalla violenza, sia fisica che psicologica. Dimostrano però, al contempo, che le giovani generazioni tendano interiormente sempre più a vedere oltre, a rifiutare l’attuale involuzione delle società umane, cercando alternative credibili su dove riversare rabbia e frustrazione, gettando il cuore oltre gli ostacoli grazie al risveglio della coscienza. (Mauro Furlan)