recensioni dischi
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FILIPPO COSENTINO  "Ask"
   (2023 )

Il chitarrista Filippo Cosentino, già autore di musiche per film e attivo nella scena jazz, fa uscire un nuovo album, “Ask”, per l'etichetta Ipogeo Records. Per l'occasione, forma un trio con Daniele Bertone alla batteria, e nientemeno che Marc Copland al pianoforte (qui per il Marc Copland Quartet http://www.musicmap.it/recdischi/ordinaperr.asp?id=9952).

“Ask” contiene 6 brani originali, nel complesso rasserenanti e diretti da un certo ottimismo compositivo, complice la tonalità sempre maggiore. Sopra un ritmo in 4/4, “Leeway” alterna una fase melodica lieta, ad una più avvincente, causa il pedale armonico che crea tensione e attesa. Nell'assolo, Cosentino inserisce qualche ricercata dissonanza, in mezzo ai virtuosismi che valorizzano il groove.

All'interno del tema principale di “Beneath”, ci sono dei cromatismi “mediterranei”, se così si possono descrivere quelle due note distanti un semitono, che interrompono il fluire della melodia. Spesso e volentieri, il pianista Copland si prende lo spazio del protagonista, con la sua fantasia ricca ma sobria, mai squilibrata o pazzoide. In “581 G” Cosentino inizia solista, facendo parlare la lingua blues alla chitarra acustica. In questo brano si percepisce l'entusiasmo performativo, tanto da allungare e ripetere la progressione finale, ritardando la chiusura, che resta comunque armonicamente aperta.

Un filo di malinconia traspare nelle note de “L'astronauta”, accarezzata gentilmente dalle spazzole della batteria. Un po' di brio ritorna con “Mermaid”, con ritmi vagamente latini. E con “Fallout”, il pianista si appropria di certi abbellimenti (acciaccature e mordenti) tipici del soul e del gospel, che anche il chitarrista utilizza nella sua improvvisazione. Pure qui, Copland nel finale diventa il leader, con Cosentino che però accentua il suo carattere ritmico alla sei corde, come farebbe un basso elettrico. “Ask” è un jazz pulito e tranquillo, raffinato e incamiciato. (Gilberto Ongaro)