MATT MATTEO "Papier froissé"
(2023 )
In passato, qualcuno lo aveva impattato grazie ad un rock sanguigno che lo portò in sinergia con band del calibro di Pearl Jam, Blind Melon, Candlebox, Ministry, ma dopo l’esperienza oltreoceano, una volta tornato in patria francese, Matt pubblicò un full-lenght con l’alias di Andreas Fall.
Oggi, dopo un biennio, torna in scena l’artista Matt Matteo con l’e.p. “Papier froissé” proponendo una formula più mitigata: non più un marcato grunge ma un apprezzabile alt-pop che guarda al rock sincero e spontaneo. Quattro i pezzi in elenco e tutti decisamente godibili, altro che “carta straccia”, come recita il titolo.
La stesura testuale di Matteo lascia avvertire forti stati d’animo, espressi con sensibile visione del quotidiano. Apre i giochi la grintosa “J’en ai dit des conneries”, carica di tanto pathos fascinoso e sospensivo, però merita una bella vetrina anche la splendida “Let me fly”, che fa volare la fantasia oltre i confini del soft-rock, mentre “Sans détonation” brulica di chitarre moderatamente ruggenti che incorniciano il brano con colori vivaci.
Chiude la partita l’ottima ballad “J’aimerais voir le monde”, in chiave brillantemente acustica e solare.
Benché non girino tante info sul suo conto, quel che ci importa riscontrare è che Matt Matteo sia un musicista autentico e verace, che mira a condividere sentimenti comuni con lodevole tocco autoriale, come se le sue canzoni le scrivesse al posto nostro, poiché in ognuno di noi fervono, spesso, tematiche urgenti e pulsanti di vita migliorativa. (Max Casali)