recensioni dischi
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ANTONIO BORGHINI  "Banquet of consequences"
   (2023 )

“Banquet of Consequences”, uscito per WeInsist! Records, è l’opera prima di un sestetto guidato dal contrabbassista Antonio Borghini e completato da Tobias Delius (sax tenore, clarinetto), Anil Eraslan (violoncello), Rieko Okuda (piano), Steve Heather (batteria) e Pierre Borel (sax alto).

Per l’artista nativo di Milano e romano d’adozione, si tratta dell’alba di un nuovo progetto, dopo un lungo percorso artistico avviato già alla fine degli anni Novanta. Il disco riflette un corpus di influenze molto variegato, che attinge dal jazz italiano, olandese e sudafricano, con un certo equilibrio fra brani completamente improvvisati (la serie di “Dialogues” del disco) e composizioni ben più ragionate, in grado di mettere in luce tutto il talento compositivo dei protagonisti.

In questa incessante alternanza risiede uno dei punti di forza di “Banquet of Consequences”, perché con entrambi gli approcci i musicisti coinvolti riescono a dialogare e interagire. Nei quarantuno minuti del disco, “The Flop” apre e precede il “First Dialogue”, mentre le note eleganti e quasi teatrali della titletrack chiudono il lavoro.

“Lobster Promenade”, con il suo surrealismo acidulo è uno dei momenti più belli del lavoro, insieme a “Second Dialogue”, forse miglior espressione di quell’attitudine improvvisativa mai sopita. “Banquet of Consequences” ci racconta il talento dei musicisti e la loro capacità di integrarsi perfettamente, diventando qualcosa in più rispetto alla loro semplice somma. (Piergiuseppe Lippolis)