PARQUET "Sparkles & mud"
(2023 )
I Parquet sono la creatura di Sébastien Brun, batterista francese da tempo protagonista di un intenso lavoro di ricerca nell’ambito della musica elettronica.
A fine ottobre, sei anni dopo l’EP “Parquet, Vol. 1”, è arrivato “Sparkles & Mud”, un disco che muove da basi techno e che si colloca idealmente nel mezzo di una dancefloor, per arrivare a lambire i confini di molti altri generi, sfuggendo a qualsivoglia classificazione.
Il disco comprende nove brani per una durata superiore all’ora, dall’opener “Intro”, che si colloca nell’alveo di un dance rock a presa rapidissima, fino a “Parotia” e il suo incedere cadenzato e acidulo. Sin dalle prime battute, il disco manifesta una forte anima crossover che rimane elemento fondante di tutta la proposta artistica dei Parquet, in cui le chitarre e la batteria sono il mezzo per arrivare dove non ci si aspetterebbe.
“Brute” incorpora elementi noise in un passo più squisitamente techno e finisce per esplorare una ideale zona di confine fra i Primal Scream e un rave party, “Mud” evoca i Battles in versione acidissima, con un math rock d’avanguardia, mentre “Tahiti” lega industrial e kraut, con qualche lieve sensazione dub.
“Sparkles & Mud” è finalmente l’opera compiuta di una band che sapevamo avesse tanto da dire, ma che forse è andata anche oltre con un lavoro di grande qualità sotto tutti i punti di vista. (Piergiuseppe Lippolis)