recensioni dischi
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GREAT MASTER  "Montecristo"
   (2023 )

Confesso che per il metal classico, quello cioè con riffoni e grida sperticate “a random”, non ho mai maturato un’attrazione particolare, però in ogni cosa c’è l’eccezione, ed è quella in cui, quando il genere viene espresso in modalità power-symphonic fruita negli anni ’90, l’approccio diviene positivo. E' il caso del sesto album, “Montecristo”, degli italianissimi Great Master, che non poteva sfuggire dalle mie antenne, sapendo che si trattava (come la band ci ha abituati da sempre) di un album ben definito nei dettagli che contano e forte di una produzione a dir poco eccellente.

Eppoi, sposare la musica con la letteratura è un valore aggiunto di cultura e fantasia. Trattasi questa volta di un una concept-opera incentrata sulla tematica della vendetta (e relative conseguenze) e di una giustizia sgangherata ed iniqua, ispirata al celebre capolavoro di Alexandre Dumas, nel quale la delegazione veneta estrae dal cilindro 13 canzoni concrete e robuste, che ne esaltano le suggestive e maestose orchestrazioni in essere.

Inoltre, la sezione ritmica rappresentata dal nuovo drummer Denis Novello condisce le stesure con vibrante decisionismo, sostenuto dal possente basso di Massimo David, in vistosa evidenza nella titletrack , in “Back home”, “Your fall will come” “I’m the master” e “On october 5th (wait and hope)”, giusto per calare un pokerino dalla gran dinamica.

I ragazzi tirano beneficamente il fiato con l’epica ballad “Nest of stone” e l’insolita “My name”. Specifico, inoltre, che la grandiosa power-track “The left hand joke” non è uno “scherzo sinistro” ma una rocciosa certezza della pregiatezza vocale di Stefano Sbrignadello, sempre attento a non farsi trovare impreparato in ogni occasione.

La citazione aggiuntiva la merita la splendida art-cover, effigiante l’opera di Friedrich “Viandante sul mare di nebbia”, concepita e voluta dal leader Jahn Carlini, un dipinto foriero della bellezza che troverete nella rotta di “Montecristo”: disco empatico, magnetico, performante, privo di nei e punti neri. (Max Casali)