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INGLESE & NANNETTI  "Lavorare per distrarsi"
   (2023 )

Avete tutti presente il valore di un’amicizia vera, no? Ebbene, figuriamoci se poi dura da oltre mezzo secolo, immaginiamo l’insita forza di coesione che si è creata per resistere all’usura del tempo.

Parliamo di quella instaurata, sin dai tempi delle scuole medie, da Inglese (Gabriele) & Nannetti (Paolo, ex della prog-band Sithonia) i quali, nonostante abbiano intrapreso negli anni progetti diversi, alla fine, gira gira, le cose e i bei valori tornano a re-intrecciarsi con l’uscita dell’album “Lavorare per distrarsi”, edito da La Luna e i Falò/Lizard Records.

Le dieci tracce messe giù dal duo fan soffiare venti di ottimo cantautorato, calamitando (oltremodo) refoli di folk-prog, mostrando un’esperienza musicale notevole, senza dover dimostrare nulla a nessuno, visto che dell’ambiente, e di come si compongono canzoni, ne hanno una bella conoscenza.

Quindi, sintonia e amalgama esecutivo risultano chiari all’orecchio, e ritrovare la qualità di un’ottima scuola cantautorale è decisamente una disarmante sorpresa. Basta che il ditino schiacci “play” e ti ritrovi immerso negli archi malinconici di “Sembra niente”, con cadenza sulla scia di Bruno Lauzi, mentre in “Canzone di ottobre” i ragazzi aggiungono un’aurea barocca con tocchi di flauto e dolci arpeggi di acustica.

Quando tocca a “Estate” ed a “Genova e Valerio” difficile non udire lo stile narrativo di Claudio Lolli... e noi, chiaramente, si dice: “grazie!”. Poi, si cimentano con l’inglese in “My worthiness is all my doubt”: 2 minuti con divagazioni strumentali in stile Genesis epoca Gabriel.

Invece, per “Caporale Milt”, c’è da specificare che questa fu, in passato, incisa da Paolo per il suo album solista “Stranamente Sereno”, ma, intanto, Gabriele fomentava l’idea di farne una sua versione e donarla al suo socio allo scoccare dei 60 anni, e solo ora si concretizza nella scaletta, quindi, meglio tardi che mai, visto che si parla di un atto toccante accaduto in clima belligerante nel 1944.

Narrativa coccolante e dolcezze rondò ci accarezzano nella “Breve ballata di un atomo di carbonio”, e dopo aver fatto volare la ferale-ballad di “La rondine” Inglese & Nannetti scrivono con “La penna di Hu” una suite di gran classe: 13 minuti che t’investono di emozioni e ricordi di retrò-music.

“Lavorare per distrarsi” svolge il compito di riportare in campo le belle partiture di una volta e, se invece dubitate che tal stilismo abbia già fatto il suo tempo, Inglese & Nannetti vi faranno ricredere. (Max Casali)