recensioni dischi
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ROBERT PIOTROWICZ  "Afterlife"
   (2023 )

Robert Piotrowicz è un compositore e sound artist polacco, quest’anno giunto al debutto discografico per Penultimate Press. Il disco si intitola “Afterlife” e comprende tre lunghi brani risultanti da tecniche di modellamento e manipolazione del suono nel senso più puro del termine che, comunque, riescono a conservare fluidità e omogeneità.

Le tre composizioni, tutt’altro che semplici, comprendono un’idea armonica pressoché unica, ma l'accoglienza è affidata a un brano gotico e grave nel suo incedere, con un tono sinistro più che un umore negativo. "Rozpylenie (Overdusting)" sembra poi sciogliersi, accompagnando verso una distensione che non arriva davvero, perché il brano torna presto a incupirsi.

I dieci minuti di "Noumen" scivolano tra distorsioni e idee più sperimentali, ma sempre con l'organo al centro di un discorso che cerca armonia e dissonanza senza soluzione di continuità. La titletrack, lunga quasi quanto i due brani precedenti insieme, non cambia registro e continua a giocare con organo e idee elettroniche: l'effetto è ancora straniante e, giunti a questo punto dell'ascolto, sembra quasi una sensazione familiare.

"Afterlife" è un lavoro inevitabilmente destinato a una nicchia, in cui le doti di strumentista di Piotrowicz abbracciano il suo gusto sperimentale e approdano in ambientazioni desolate, evocando scenari da oltre vita, più che dalla sua fine. (Piergiuseppe Lippolis)