recensioni dischi
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FORTY WINKS  "Kids"
   (2023 )

Quando segui ed ami una band per le emozioni che ti danno, per il genere che esprimono per tanti anni, e poi te li ritrovi con uno stile (quasi) completamente all’opposto, non è facilmente digeribile la virata. Però, talmente è tenace il collante che ti lega che, pian piano, la accetti capendo la loro necessità di cambiare in qualcosa d’altro.

Infatti, se da una parte “Bow wow” (2011) mi fece tirare un sospiro di sollievo che sanciva il loro ritorno dopo sei anni, ammetto che dall’altra mi spiazzò completamente per quanto detto. Oggi, i bolognesi Forty Winks (attivi da un quarto di secolo!) si riaffacciano dopo oltre un decennio con l’e.p. “Kids”, confermando il sodalizio con la Ammonia Records.

I cinque pezzi previsti si ritagliano un loro perché, visto che lo stilismo del quartetto felsineo è quasi incatalogabile, però la formula funziona (comunque) bene. Provate “Animals” come antipasto, e scatenerà sùbito l’appetito con i saliscendi vocali e chitarristici di Sandro Amabili, mentre “Cannonball” è fortemente elastica e saltellante, tra indie e velato shoegaze.

All’arrivo della titletrack, realizzi che i Nostri sono ancora dei “ragazzi” con un piglio formidabile, suonando trame bizzarre ma assolutamente ordinate e fan capire che sono ancora “On the run”, ossia “in corsa” per tornare a re-incassare consensi ed applausi a scena aperta, vista la formula audace originale e poco incline al ruffiano.

Ci salutano con la dinoccolata e smuovi-chiappe “Nightride”: tre minuti scarsi ma very, very cool! Bentornati, o miei cari “Kids”! Ma non fateci più aspettare così tanto, eh? (Max Casali)