DEVIATE DAMAEN "Soqquadro tanz"
(2023 )
A quattro anni da “In Sanctitate, Benignitatis Non Miseretur” sono tornati i Deviate Damaen.
Il periodo di avvicinamento al nuovo “Soqquadro Tanz” è stato segnato da polemiche e censure per i temi trattati e per via di una scrittura caustica, menefreghista, aggressiva, ostinatamente e a tratti smaccatamente controcorrente.
Quella dei Deviate Damaen è un’attitudine fiera e punk nel senso più puro del termine, mentre sul piano musicale la stessa anima convive con una mistura non sempre fluidissima di generi anche distanti fra loro, rivelando un forte desiderio di imprevedibilità.
Sono gli stessi Deviate Damaen a parlare di “Soqquadro Tanz” come del loro lavoro in assoluto più eterogeneo: rock, metal, punk, oscurità goth e black metal, ma anche improvvise parentesi dance dal gusto vagamente anni Ottanta, dubstep e tanta elettronica sono i temi musicali presenti in un lavoro lungo quindici brani e che ha bisogno di molto meno per essere amato o odiato.
Il rapporto con “Soqquadro Tanz” tende a svilupparsi all’istante e difficilmente prevede mezze misure, dal punk metal di “Soya Blackster” fino alle divagazioni come “Mirror My Love - Dubstep Reload” o alla spiazzante “Taranta & Scagazza”, dalla recitazione tesa e teatrale di “Narcisiko Emoskambio” al gusto vintage di “If You Don’t Like It (In Your Mouth)”, “Soqquadro Tanz” è un lavoro contemporaneamente istintivo e ragionatissimo in grado di alternare episodi riuscitissimi a forzature e riempitivi.
I Deviate Damaen divideranno ancora perché è esattamente quello che vogliono: siete avvisati. (Piergiuseppe Lippolis)