BVDUB "Four forgetting"
(2023 )
I suoni dell'alba aprono “Four Forgetting”, col brano “One morning”: campi di suoni freschi e dilatati, accompagnati da momenti d'orchestra, pianoforti dolci, bassi avvolgenti, e a metà un beat molto morbido. Questo è il primo di quattro capitoli del nuovo album del californiano Brock Van Wey, al secolo Bvdub, uscito per Sound in Silence, ed è il suo cinquantunesimo disco, da quando ha iniziato nel 2007.
Vivendo un po' a San Francisco e un po' in Cina, terra che lo ha capito ed apprezzato prima della natia California, Bvdub esplora l'ambient techno, che gli permette l'espressione di una sorta di land art acustica. Coi suoni dipinge mondi altri. Nei panorami strumentali c'è anche spazio per voci, ma tenute basse nel mix. Si avverte la loro presenza, ma le parole risultano nascoste, per non distrarre dal flusso complessivo, che è il protagonista crepuscolare al quale contribuiscono tutti i suoni, come nell'onirica “Two loves and the world”, e nella sospesa “Three skies alight”, dove le voci, assieme alla texture, raggiungono la saturazione verso il sedicesimo minuto, per poi diminuire d'intensità.
Nel brano finale invece, “Four tries to forget”, Bvdub si mantiene costante nella dinamica, senza picchi, in favore di un'oscillazione timbrica più decisa, passando da fasi più cupe a momenti leggeri e celestiali. Continua così a riempirsi di titoli, l'affollata discografia di Bvdub, un mondo parallelo per “dimenticare” momentaneamente quello reale. (Gilberto Ongaro)