TEO EDERLE 4-5TET "Fishes"
(2023 )
“Fishes” è il nuovo album del bassista veneto Teo Ederle. Accompagnato ancora dal quartetto formato da Enrico Terragnoli (chitarra “e altre diavolerie”), Nelide Bandello (batteria), Stefano Menato (sax e clarinetto) e Davide Veronese (tromba), Ederle ha voluto elaborare un manuale di jazz rock molto devoto alle lezioni di Miles Davis e Frank Zappa, ma anche Nucleus e Soft Machine.
“Fishes” è un lavoro disinteressato e spontaneo, e anche per questo genuino: non c’è urgenza di ricerca, ma il desiderio di omaggiare la musica con la quale Ederle è cresciuto, elaborando una caleidoscopica proposta che riesce a incorporare anche elementi progressive.
“A Dugongo Called Arnold” già mostra chiaramente questo desiderio, mentre “Manta Marilde” è caratterizzata da atmosfere più lievi e crepuscolari. “Octopus Full Moon Dance” aggiunge sfumature orientaleggianti, in una danza vibrante col basso a giocare un ruolo cruciale, pur fra gli inserimenti di sax e chitarra.
“Dennis the Sand Hopper” mette a nudo l’anima più avanguardista: pochi schemi, un approccio molto free jazz (e dintorni), mentre “Sawfish in February” regala spunti psichedelici grazie al lavoro della chitarra. Ben più atmosferica “MedusAmbush”, anche grazie a un certosino lavoro di basso, prima del finale affidato alla breve “One Minute Plancton”, che si addentra in territori più sperimentali.
“Fishes” si lascia apprezzare per tutta la sua durata, pur nella sua complessità strutturale. Teo Ederle riesce a far coesistere diverse pulsioni con autorevolezza e, alla fine, il disco può far breccia anche nei cuori di ascoltatori più vicini al rock. (Piergiuseppe Lippolis)