ARMANDO CACCIATO "Lo stato delle cose"
(2023 )
Da circa 30 anni stimato batterista e, parallelamente, autore di musiche e testi inediti, l’artista siciliano Andrea Cacciato comincia l’avventura col microfono per caso, dovendo colmare l’assenza del cantante in una band e lasciando, al contempo, lo sgabello del drummer ad altro componente.
Perciò noi siam qui per dire che la casualità ci ha consegnato un artista preparato, competente, che formula le sue opere con tanto spessore ed impegno sociale. Dopo un album (“Puoi farti male” del 2007) ed una sequela di singoli, è ora la volta del secondo atto sulla lunga distanza intitolato “Lo stato delle cose”, equipaggiato con 12 tracce più che interessanti, che prendono spunto non solo dall’attenta osservazione sociale ma irradiando, inoltre, tematiche della sua orbita quotidiana, che poi è anche la nostra.
L'artista, tra l’altro, è anche insegnante e pedagogista (con tutte le problematiche che ne derivano), ed è quindi logico che Armando non possa rimanere immobile di fronte a tutto ciò che subiamo, a cominciare da un’indignazione pressoché sparita verso diritti calpestati, razzismo strisciante ed angherie sociali.
Il suo proclama tende a lanciar l’allarme per l’assurda attenzione che oggi la gente riserva alle cose futili ed evanescenti. Ascoltate e verificatelo nella severa e forbita “Radio Nostalgia” o nella fluente “Astronauta”, che fa pendere l’ago verso la bussola di Gabbani ma con individualismi niente male.
Questo è un disco che non stimola “skip” alcuno, poiché i brani si ha voglia di ascoltarli fino in fondo! Come scegli, scegli bene: dall’avvolgente “Come John” alla pindarica “In viaggio”, o dall’amorevole “Aurora” (simbolo di una nuova rinascita per tutto) allo space-rock di “Sialia”, questa è una costellazione iridescente di speranze e nuovi propositi per l’umanità.
Giusto chiudere la tracklist riproponendo, con nuove vesti, quel “Sogno dimensionale” che mise in evidenza Cacciato nel 2001 a Sanremo Giovani e riproposta solo oggi, in quanto l'artista attendeva di trovare la giusta quadra sonora ed assemblativa. “Lo stato delle cose” porta in sé un bagaglio di sane riflessioni ed un evidente scrigno passionale, tramite un cantautorato d’avanguardia che rinfresca le stanze della tradizione classicheggiante. Gran modernariato d’autore. (Max Casali)