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BELZER  "Un elegante disastro"
   (2023 )

In grammatica, l’ossimoro è una figura retorica che consiste nell’accostare due parole in antitesi tra loro ma che esprimono un concetto ad effetto. Dando un’occhiata al titolo del nuovo album dei Belzer “Un elegante disastro”, ecco che il quartetto ligure vuole indubbiamente sancire qualcosa di urgente, cercando di colpire l’attenzione sin da subito, facendo ricorso a quest’espediente grammaticale.

Occorre dire che, in effetti, i ragazzi raggiungono il loro intento attraverso 11 brani che tendono ad evidenziare come la nostra società sia talmente malconcia e semi-moribonda che occorre attuare un immediato cambio di rotta, per non precipitare nel baratro di una libertà illusoria e decadente.

La tavola apparecchiata offre, come prima portata, l’acoustic-power di “Variabili”, che fa presagire un pasto delizioso, che prosegue con la manifesta amarezza della titletrack, che rimpiange la defunta dignità dell’uomo, ormai rara e decadente. E' ovvio che “I mostri” che orbitano nella vita crescono a dismisura e s’insinuano ovunque, ed è per questo che serpeggia tra la gente un “Malumore” rassegnato, quasi fosse normale e per nulla scandaloso.

Invece, scorre con un brivido riflessivo la toccante “Talkshow”, delineata da un pianoforte che accarezza il cuore: gran parte del fascino dei Belzer è insito proprio in questi episodi intimi, parimenti a “Gli spietati” e “Si accettano scommesse”, che giocano brillantemente su assetti lineari.

Invece, la pietanza forte si degusta in “Dieci giorni di pioggia”, condita col doppio feat. della singer Elisa Castelli e di Riccardo Pasquini alla tromba, sigillando cosi un brano di gran classe. Al dessert, i liguri servono la dolce ballad “99 percent”, sfoggiata in credibile inglese ed un digestivo corretto con paio di minuti di ghost-track.

Ebbene, che questa sia un’opera ben ragionata e ponderativa lo dimostrano i sette anni che son passati dal precedente album “Piccoli oggetti meccanici”, ma oggi (finalmente) ci arriva un disco che mira dritto all’esortazione generale, per ri-attivare il pensiero che sappia distinguere il vero dal falso, l’ipocrisia dalla bontà, l’egoismo ingannevole dall’altruismo cristallino, per far risplendere nei rapporti quel sole oscurato da angherie, manipolazioni e scandalosi divari economici.

Se uniti, elimineremo quel “dis” per farlo diventare “un elegante …astro”: ce n’è un gran bisogno. (Max Casali)